MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

A Bergamo giudici di pace vicini al collasso: solo 8 in servizio sui 21 previsti e diecimila pratiche da trattare

Aumento delle competenze e organico sottodimensionato: “Così i fascicoli slittano di anni”. Il presidente del Tribunale: abbiamo provato ad applicare i togati onorari, ma non basta

Cesare de Sapia

Cesare de Sapia

Bergamo – Un carico di lavoro a tratti soffocante. Un organico ridotto all’osso, con 8 giudici in servizio in questo momento (5 per il civile e 3 per il penale) a fronte di una pianta organica di 21 giudici previsti dal Ministero. Udienze rinviate in media anche a distanza di un anno, quando non addirittura due. Una continua corsa contro il tempo per smaltire l’arretrato, i cui numeri sono impressionanti e raccontano di fascicoli aperti contemporaneamente sul tavolo che variano tra gli 800, 900 o anche mille o più per ciascun giudice. Con un totale di quasi 10mila pratiche da trattare. È drammatica la situazione in cui da tempo sono costretti a lavorare i giudici di pace di Bergamo nella sede di via S.Alessandro. Un quadro aggravato dalla riforma Cartabia, con la quale è entrato in vigore un aumento della competenza per valore del giudice di pace, passata per le liti relative a beni mobili da 5mila fino a 10mila euro e per le controversie in materia di risarcimento dei danni da sinistri stradali da 20mila a 25mila euro.

Il lavoro del personale amministrativo è ammirevole, al netto della scarsa digitalizzazione degli uffici. “Qui si verbalizza ancora a mano”, spiegano sconsolati alcuni giudici. Il presidente del Tribunale di Bergamo, Cesare de Sapia, ha confermato recentemente lo stato della situazione nel capoluogo orobico. “Il problema – ha detto – dipende dall’aumento dei compiti che sono stati attribuiti dalla recente riforma ai giudici di pace e dall’organico carente del 75%. Alcuni nostri giudici onorari del Tribunale da qualche anno sono applicati al giudice di pace, a rotazione, senza esonero dal loro lavoro in Tribunale. Ma anche queste applicazioni non si sono rivelate risolutive. Soltanto con l’assegnazione di nuovi giudici di pace la situazione potrebbe migliorare”. La denuncia sulla situazione degli uffici di via S.Alessandro arriva anche dall’Associazione provinciale forense (Apf): “La situazione è in continuo peggioramento”.