Giorgio Gori: "Bruxelles vicina. Tocca a noi farla sentire qui"

Al sindaco uscente di Bergamo oltre 210mila voti "Numeri inaspettati, è una grande responsabilità" .

"Ogni persona che mi ha scelto si è affidata a me: è una responsabilità". Sono 210.638 le preferenze raccolte da Giorgio Gori, sindaco uscente di Bergamo, eletto alle Europee per il Pd con un numero di consensi secondo solo a Cecilia Maria Strada nella circoscrizione Nord Ovest.

Quante ne prevedeva?

"La metà. Ed era già un traguardo ambizioso. Questo risultato non era immaginabile".

Qual è la prima analisi dei numeri?

"Bergamo è stata importante con 51mila preferenze raccolte in provincia, circa 11mila in città. Ma ci sono anche le 42mila dell’area metropolitana di Milano: credo abbia contato la relazione privilegiata costruita con gli amministratori colleghi del centrosinistra e le liste civiche". Va ancora costruita invece quella con i cittadini che vedono l’Europa lontana?

"È il risultato di come le istituzioni e gli addetti ai lavori raccontano l’Europa. Bruxelles ha una rilevanza sulle grandi questioni come la pace e le democrazie liberali ma anche su temi più piccoli che ci toccano da vicino. L’80% della legislazione italiana ha un legame con quello che si decide in Europa. L’Europa è presente, tocca a noi farla sentire più vicina. Anche per questo in campagna elettorale ho scelto di parlare solo di temi europei e non di temi di politica interna: se si incontrano gli studenti occorre farlo con argomenti e linguaggi vicini a loro, lo stesso vale se l’interlocutore sono gli anziani, gli imprenditori".

Durante il suo mandato, in cosa l’Europa è chiamata a migliorare?

"La grande speranza è che siano cinque anni segnati da un vero percorso di integrazione europea. Si respira ancora tanta diffidenza da parte dei Paesi membri, che rappresenta un fatto di debolezza. Le forze europeiste sono chiamate a una spinta decisiva sia a livello di politica internazionale sia per quanto riguarda la politica industriale". Quali temi vorrebbe trattare da vicino e quali priorità avverte?

"L’immigrazione e la sua gestione è una sfida di cui mi piacerebbe occuparmi in prima persona, non tanto in chiave di diritti d’asilo dove ritengo ci siano profili più adeguati di me. Mi piacerebbe occuparmi dei flussi migratori governati, della loro gestione per avere vantaggi in termini di equilibri demografici e per il nostro sistema economico e produttivo. Abbiamo una grande necessità di forza lavoro straniera, qualificata e non, visto il lungo inverno demografico che stiamo vivendo".

Luca Balzarotti