MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Il piano contro l’azzardo sta battendo la ludopatia a Bergamo

Lo stop imposto da Palazzo Frizzoni in momenti significativi della giornata ha fatto registrare un netto calo: meno 16,5 punti percentuali di denaro puntato

A Bergamo giocate scese da 284 milioni nel 2015 a 237 milioni nel 2019

Bergamo 29 gennaio 2021 -  Procede a gonfie vele e con ottimi risultati il rivoluzionario progetto contro il gioco d’azzardo introdotto nel 2016 dal Comune di Bergamo: lo stop imposto in momenti significativi della giornata, tra le 7.30 e le 9.30, tra le 12 e le 14 e dalle 19 alle 21. Le limitazioni imposte da Palazzo Frizzoni funzionano. E’ quanto emerge dai dati raccolti a distanza di cinque anni da Maurizio Fiasco, sociologo e consulente della Consulta nazionale antiusura Giovanni Paolo II. Nel capoluogo orobico l’abuso ha infatti fatto registrare un calo vistoso: la differenza è di meno 16,5 punti percentuali di denaro puntato, tra il 2015 (quando l’amministrazione comunale non era ancora intervenuta per porre un freno al fenomeno) e il 2019, ovvero dopo tre anni e mezzo di applicazione delle restrizioni approvate all’unanimità dal Consiglio comunale di Bergamo (la percentuale si riferisce alle modalità di gioco che richiedono un’installazione cosiddetta fisica: una sala per scommesse, una slot machine nei bar, un tagliando di lotteria). I dati raccolti da Fiasco indicano che le chiusure in queste fasce orarie riduce realmente l’attività legata al gioco, perché scoraggia giocatori come studenti, anziani e adulti che si trovano a giocare “per caso”. Non i giocatori patologici, disposti a spostarsi fuori Bergamo alla ricerca di una sala slot. Nella Città dei Mille, sempre secondo il report di Fiasco, si è scesi da 284 milioni e 258mila euro (anno 2015) a 237 milioni e 429mila euro (anno 2019). 

Tutto questo, però, non accade negli altri cinque Comuni dell’Ambito distrettuale sociosanitario (Gorle, Orio al Serio, Ponteranica, Sorisole e Torre Boldone), dove non sono adottate norme analoghe: il gioco d’azzardo è incrementato del 16,7% (nel 2015 si sono giocati 29 milioni e 883mila euro, nel 2019 si è invece passati a 34 e 882mila euro). Spiega l’assessore alle politiche sociali del Comune di Bergamo, Marcella Messina: "Non dobbiamo abbassare la guardia. Il gioco d’azzardo deve continuare a essere al centro dell’attenzione degli amministratori".

Intanto anche Regione Lombardia scende in campo per fronteggiare il fenomeno, finanziando il progetto “Non ti azzardare” per la promozione di azioni locali di sistema relativi al gioco d’azzardo patologico. Sono coinvolti tutti e tre i Distretti dell’Ats di Bergamo, a cui hanno aderito tutti gli Ambiti territoriali e la totalità dei Comuni ad essi afferenti. L’obiettivo è realizzare un modello organizzativo del processo di governance per il contrasto del gioco d’azzardo patologico, raggiungendo una uniformità di azione volta alla sensibilizzazione, prevenzione e formazione relativa al fenomeno. In prima fila, assistenti sociali, amministratori, personale dell’assistenza domiciliare, che avranno il compito di avvicinarsi alle persone e comprendere se qualcuno ha problemi legati al gioco.