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Volevano i soldi raccolti per Aurora: ladri in casa della 16enne malata

I ladri non hanno pietà neppure per chi è malato, soffre ed è in attesa del denaro per curarsi. Come dimostra il furto messo a segno venerdì sera della scorsa settimana, subito dopo cena, nell’abitazione di Aurora Cazzulani, la 16enne di Casirate, studentessa della scuola agroalimentare di Caravaggio, che da tempo è affetta da una scoliosi idiopatica di Michele Andreucci

Papà Ivan e mamma Pierina genitori di Aurora Cazzulani (De Pascale)

Casirate (Bergamo), 2 agosto 2014 - I ladri non hanno pietà neppure per chi è malato, soffre ed è in attesa del denaro per curarsi. Come dimostra il furto messo a segno venerdì sera della scorsa settimana, subito dopo cena, nell’abitazione di Aurora Cazzulani, la 16enne di Casirate, studentessa della scuola agroalimentare di Caravaggio, che da tempo è affetta da una scoliosi idiopatica, una grave malattia della colonna vertebrale. Le sue condizioni sono in continuo peggioramento e potrebbe rischiare la paralisi: per questo la sua famiglia, mamma Pierina, casalinga, e papà Ivan, artigiano metalmeccanico, hanno chiesto aiuto in paese per raccogliere i fondi necessari alla costosa operazione (85mila euro) che la giovane dovrà affrontare a Sacramento, in California il prossimo settembre.

L'appello ha fatto subito centro, tanto che sul conto corrente aperto dai Cazzulani in questi giorni sono già arrivati oltre 10mila euro. Ed erano probabilmente questi soldi l’obiettivo degli sconosciuti che si sono introdotti nell’appartamento di Aurora, dopo aver sbloccato, con un piedi di porco, i fermi di sicurezza di una porta finestra. In quel momento all’interno dell’abitazione, che si trova in via Cavour, non c’era nessuno. Ma del denaro non c’era traccia e i malviventi si sono dovuti accontentate di rubare due orologi Breil e due cofanetti portagioie. Hanno infilato tutto in una fodera e sono scappati, senza che nessuno dei vicini di accorgesse. Un colpo del valore di circa 2mila euro.

«Forse pensavano di trovarci i soldi che stiamo raccogliendo per l’operazione di Aurora — spiega Pierina Cazzulani — ma in casa non teniamo denaro in contanti. Tutte le donazioni ci arrivano per bonifico o assegni, che depositiamo sul conto corrente apposito. Abbiamo il sospetto che ci stessero tenendo d’occhio. Il giorno stesso del furto, io e mio marito, uscendo da casa abbiamo notato un uomo, seduto sul marciapiedi della strada, intento a leggere un giornale. Rincasando, nel tardo pomeriggio, lo abbiamo visto aggirarsi per via Cavour».

di Michele Andreucci