PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Nuovo blitz di Fleximan, a Bergamo giù un autovelox. Ma stavolta la gang lascia il lavoro a metà: cosa è successo

Albano Sant’Alessandro, abbattuto solo uno dei due pali sulla Statale 42. È il quindicesimo raid nel Nord Italia

Fleximan, la banda del flessibile in azione

Fleximan, la banda del flessibile in azione

Fleximan ha colpito ancora, generando gli hurrà del popolo degli odiatori degli autovelox che vedono in questi antieroi la vendetta dei multati in cerca di rivalsa. E Fleximan, nonostante gli avvertimenti dei pm che chiariscono come il rischio sia quello dell’apologia di reato, abbattendo i pali su cui sono installate le telecamere è diventato il paladino della rete. Con buona pace di chi fa presente che in fin dei conti gli autovelox puntano alla sicurezza. L’ultima impresa, ai margini di un campo isolato coperto di brina, si scopre ieri mattina, nella Bergamasca, in territorio di Albano Sant’Alessandro, sulla Statale 42.

L’anonimo dotato di sega circolare qui ha distrutto uno dei due apparecchi presenti. L’apparecchio faceva la guardia su un tratto di strada di grande utilizzo, circa 20mila veicoli ogni giorno, che fa parte dell’asse interurbano di Bergamo e dove il limite di velocità e tutt’altro che basso: 90 chilometri all’ora. La banda di ignoti (solitamente due: uno taglia e l’altro fa il palo per evitare intrusioni) in pochi minuti ha tagliato con un flessibile la base del palo, facendola cedere dal lato del prato, per non intralciare la circolazione, come accaduto oltre una decina di volte.

Forse disturbati, non se la sono presa con il secondo palo ma si sono allontanati. Ma non è detto che tornino a completare l’opera in una delle prossime notti. Secondo le statistiche sarebbero ben 15 i pali abbattuti e tutto è partito dal Veneto. Nella notte dal 18 al 19 maggio dello scorso anno Fleximan debutta in Veneto, a Bosaro (Rovigo), al chilometro 51 della Statale 16, tagliano il dispositivo entrato in funzione il 20 marzo. Nove giorni di silenzio, poi l’incursione del 29 maggio: velox sulla Regionale 482 Altopolesana a Baruchella (Rovigo), attivato da poco. Il 19 luglio ancora a Bosaro, dove viene tranciato il dispositivo appena rimesso in sesto. Si passa al 6 agosto quando a Taglio di Po viene abbattuto un altro misuratore di velocità.

Qualche settimana di tregua e il 2 novembre tocca all’apparecchiature di Baruchella. A questo punto Fleximan ha fatto scuola e anche da altre parti si segnalano vittime fra gli apparecchi elettronici. Il 23 dicembre vengono segati due velox sulla tangenziale di Asti (Piemonte). La notte successiva, il mirino si sposta ancora nella prima zona colpita. Si torna a Taglio di Po (Rovigo) e sempre quella stessa notte Fleximan è a Garzara (Rovigo), sulla ex Statale di Codigoro.

Anno nuovo, taglio nuovo. Il decimo abbattimento si registra a Rosolina (Rovigo), sulla Statale Romea che congiunge Rovigo a Ravenna. Il 9 gennaio Fleximan è sempre in Veneto, ma sul Passo Giau, sopra Cortina, dove viene giù l’occhio elettronico più redditizio d’Italia: mezzo milione di euro all’anno. Nella notte dal 12 al 13 prima azione in Emilia-Romagna tra Boretto (Reggio Emilia) e l’ingresso del centro abitato di Gualtieri. La notte successiva l’incursione cambia sponda del Po e da Gualtieri si passa a Martignana Po, lungo la Statale Asolana che porta a Casalmaggiore. È il primo colpo in Lombardia. Non c’è tregua ormai e la notte dopo si torna in Veneto, in provincia di Padova, a Carceri. Infine, il quindicesimo colpo, ad Albano Sant’Alessandro. Ad aiutare indirettamente la banda, ripresa solo una volta dalle telecamere, l’inevitabile frammentazione delle indagini, divise fra le Procure di quattro diverse regioni e fra decine di comandi di polizia locale e forze dell’ordine.