Festa per il Giro, ma c’è anche una protesta

Il calore del centro cittadino, l’entusiasmo delle sue valli. Oggi Bergamo torna capitale del grande ciclismo, grazie all’arrivo nel capoluogo orobico della 15^ tappa del Giro d’Italia: la Seregno-Bergamo di 195 km. Accanto all’evento sportivo, però, c’è da registrare la protesta di alcune associazioni bergamasche legate al mondo delle due ruote, che saranno in campo per chiedere maggiore sicurezza per i ciclisti. La manifestazione è stata organizzata dopo la morte, avvenuta cinque giorni fa, del 44enne dello Sri Lanka investito da un camion martedì mattina mentre pedalava in via Zanica. "Il Giro d’Italia è da sempre una grande festa popolare che da oltre cent’anni porta nelle strade la gioia del ciclismo più puro, ma questa volta gioire per un evento sulla bicicletta sarà molto difficile nella Bergamasca - spiegano Pedalopolis-Fiab Bergamo, La Popolare ciclistica Asd e Brighela Velo club -. La strada è di tutti, a partire dai più deboli. Nei primi cinque mesi dell’anno sono già tre i ciclisti morti sulle strade della nostra provincia per incidenti con furgoni, camion e autobus. Insieme a centinaia di altri ciclisti e appassionati, tra cui Legambiente Bergamo, vogliamo dare un segnale forte e proprio oggi saremo presenti in diversi punti del percorso della tappa bergamasca del Giro d’Italia con striscioni su cui sarà scritto a chiare lettere “basta morti in bici“". Le tre associazioni orobiche chiedono a gran voce "maggiore sicurezza per chi si sposta in bici, a partire dall’obbligo di installazione dei sensori per gli angoli ciechi dei camion che transitano nelle aree urbane nelle ore diurne". Sottolineano, inoltre, che servono "più controlli nelle Zone 30, poco rispettate, e sulle corsie ciclabili, dove la sosta selvaggia è una costante incomprensibilmente tollerata, come accade giornalmente nelle vie Ruggeri da Stabello o Corridoni, tanto per fare qualche esempio concreto". La nota congiunta delle tre associazioni si conclude con un appello alle istituzioni: "La nostra provincia è a rischio e serve fare rete per la sicurezza stradale". M.A.