FABRIZIO CARCANO
Cronaca

La festa infinita dell’Atalanta: sfilata del bus per le vie di Bergamo tra migliaia di tifosi

Giocatori scatenati, in prima fila gli olandesi che guidano i cori con i megafoni, impugnati da De Roon e Hateboer

Il pullman dell'Atalanta in festa a Bergamo

Il pullman dell'Atalanta in festa a Bergamo

Bergamo, 31 maggio – Le note di ‘We are the Champions’, diffuse dall’altoparlante e cantate da decine di migliaia di tifosi, hanno accompagnato la notte di festa infinita di Bergamo.

La notte in cui l’Atalanta europea ha sfilato con il bus scoperto con il trofeo dell’Europa League nelle vie di Bergamo, scortata da due ali di folla tinte di nerazzurro assiepate sui marciapiedi. Dalla città alta a scendere in dentro, dove il grosso del popolo nerazzurro si è radunato alle porte storiche, a Porta Nuova, dove la Curva Nord aveva dato appuntamento per il raduno della parte più calda del tifo: decine di migliaia le persone assiepate, tra bandiere, sciarpe, fumogeni.

Tanti tifosi con magliette storiche persino degli anni Ottanta, quelle ancora senza nome dietro ma con il numero di maglia che identificava il giocatore, come la 7 di Glenn Stromberg, una delle più sfoggiate dai tifosi meno giovani. Bambini, famiglie, anziani, cani addobbati con collari nerazzurri, il colore che ha unito tutti, compresi i tantissimi che hanno festeggiato dall’alto, dai balconi e dai terrazzi.

Il bus scoperto nerazzurro è partito da Colle Aperto, da città alta, intorno alle 20.40 sfilando poi lungo le mura storiche ricoperte di teloni nerazzurri, attraverso il doppio arco della porta di Sant’Agostino. Poi la discesa in centro, dove ad attendere il torpedone, giunto intorno alle 22, c’era il grosso della tifoseria.

Sulla parte frontale del bus il presidente Percassi e il tecnico Gasperini, insieme al co-owner Stephen Pagliuca, all’amministratore delegato Luca Percassi e a tutta la dirigenza nerazzurra. Scatenati i giocatori, con gli olandesi soprattutto a guidare i cori con i megafoni, impugnati prevalentemente da De Roon e Hateboer. Cori, sbandieramenti, selfie, coriandoli lanciati dal pullman dove il trofeo dell’Europa League brillava sotto i lampioni cittadini, passata di mano in mano dai giocatori, spesso affidata alle grandi mani del portiere argentino Juan Musso.

Una notte magica per Bergamo che a quattro anni dalla tragedia del Covid aveva una voglia matta di fare festa e lasciarsi alle spalle gli spettri lasciati dalle pandemia. Un carnevale nerazzurro, una notte di festa in cui tutta Bergamo e la sua provincia si sono stretti, in un infinito abbraccio sui marciapiedi, alla sua Dea.