Dall'ospedale Papa Giovanni XXIII il nuovo farmaco contro lo scompenso cardiaco

L'efficacia di Entresto, in grado di ridurre la mortalità cardiovascolare del 20%, è stata testata nell'ospedale bergamasco

Michele Senni

Michele Senni

Bergamo, 4 maggio 2017 - E' targato bergamasco lo studio clinico che due anni e mezzo fa ha portato alla validazione del nuovo farmaco dell'azienda Novartis, Entresto, contro lo scompenso cardiaco. L'efficacia dell'innovativo prodotto è stata testata all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo nel ruolo di coordinatore dei centri italiani e primo centro a livello nazionale per numero di pazienti arruolati. Coordinatore nazionale dello studio, il più grande mai effettuato su questo tipo di malattia, è Michele Senni, direttore dell'Unità di Cardiologia 1 dell'Asst Papa Giovanni XXIII. "Il nuovo farmaco - spiega il primario - riduce la mortalità cardiovascolare del 20% e il rischio di ospedalizzazione del 21%. Anche il rischio di mortalità globale è ridotto del 16% rispetto ai pazienti curati con il precedente standard terapeutico". Potenzialmente sono interessati oltre 1 milione di italiani affetti da insufficienza cardiaca. "Siamo di fronte - sottolinea soddisfatto Senni - ad un cambiamento radicale del nostro approccio al paziente con scompenso cardiaco, con il passaggio da un'inibizione a una modulazione neuro-ormonale". Risultati, questi, che nella pratica clinica si traducono non solo in un allungamento dell'aspettativa di vita, ma anche in un miglioramento della sua qualità: la fame d'aria e la grave stanchezza tipiche dello scompenso, infatti, si riducono sensibilmente e il paziente può tornare gradualmente ad una vita più attiva.