
È ritornata l’aviaria Confermata la positività sulle carcasse di gabbiani
di Milla Prandelli
Emergenza aviaria sul lago d’Iseo, dopo che nelle scorse settimane decine di uccelli sono morti nella zona del basso Benaco e specie tra Desenzano, Moniga del Garda e San Felice del Benaco. Sul Sebino i casi, al momento, sono concentrati tra Sarnico, Paratico, Clusane d’iseo, Pilzone e Sulzano, anche se non è escluso che l’epidemia possa espandersi ad altri centri del Bresciano e della Bergamasca. La conferma arriva da Ats Brescia, dopo che nei primi giorni di marzo erano stati trovati gabbiani morti nei comuni di Iseo e a Sarnico. Diversi esemplari sono stati ritrovati a Clusane, di fronte ai canneti della zona Lamette delle Torbiere del Sebino, al lido Sassabaneck e sulla spiaggetta pubblica di via per Rovato. Ritrovamenti sono stati effettuati anche nella zona di via Roma a Iseo, dove alcune persone portano cibo a piccioni e gabbiani, richiamandone centinaia, forse senza pensare ai rischi per la salute pubblica dovuti non solo all’influenza aviaria ma alle grandi quantità di deiezioni lasciate in terra, sulle vetture e sui balconi della zona, ormai da anni assediata grazie all’abbondanza di nutrimento, che in natura faticano a trovare. Gli esami effettuati hanno confermato la positività per influenza aviaria ad alta patogenicità (Hpai), mentre sono in corso verifiche sul corpo di un altro gabbiano rinvenuto a Sulzano. Ats ha disposto controlli negli allevamenti intensivi di pollame che si trovano entro tre chilometri dai luoghi di rinvenimento dei cadaveri, con cadenza settimanale. È stato imposto il divieto di allevare pollame all’aperto per le aziende, mentre i privati è richiesto di usare acqua non proveniente da serbatoi esposti agli uccelli selvatici. Meglio tenere gli animali al chiuso e se non possibile recintare l’area aperta, coprendola, evitando il più possibile il contatto degli animali da allevamento con i selvatici. Considerato l’alto rischio di trasmissione dell’infezione al pollame o a uccelli tenuti in cattività, si raccomanda infine ai cacciatori di provvedere al cambio di vestiario e calzature e ad accurata igiene. Chiunque venga in contatto con deiezioni di uccelli selvatici deve lavarsi attentamente le mani e igienizzarsi e, in caso esse vengono in contatto con gli abiti questi vanno lavati ad alta temperatura. In caso di contagio negli allevamenti intensivi tutti i capi saranno abbattuti.