FEDERICA PACELLA
Cronaca

Don Giambattista Ferro, l’eremita diventato prete a 74 anni: “Mia mamma mi voleva sacerdote”

Cerete (Bergamo), la prima messa nel suo paese d’origine del religioso che vive senza telefono e internet nell’eremo di Sant’Alberico, sull’Appennino Tosco-Emiliano

Don Giambattista Ferro durante la sua prima messa

Don Giambattista Ferro durante la sua prima messa

Cerete (Bergamo) – Una cerimonia raccolta, con un’omelia in cui ha portato una riflessione su Maria quale "pietra di volta" accanto a Cristo "pietra angolare". Così don Giambattista Ferro, prete eremita, è tornato nella sua terra, a Cerete, in Val Seriana, per la prima volta da sacerdote, e ha celebrato la messa nel Santuario di Novezio, piccola frazione del paese, in occasione della festa della Natività di Maria Vergine, a cui la chiesa è dedicata.

Era atteso, don Giambattista, assurto alle cronache nazionali perché, dopo alcuni anni trascorsi da eremita, a giugno scorso ha preso i voti a 74 anni, diventando sacerdote per la diocesi di Cesena-Sarsina.

Nato nel 1949, nella Bergamasca, da bambino aveva poi seguito la famiglia a Milano Marittima. "A 16 anni – ha ricordato ieri durante l’omelia – mia madre mi iscrisse al liceo Fermi. Mi aveva detto che dovevo studiare al classico e diventare prete". Così è stato, seppure 58 anni dopo.

Per anni è stato infatti insegnante di religione, attività esercitata per lo più a Sassuolo, fino a quando, nel 2016, non si è trasferito nell’eremo di Sant’Alberico, in provincia di Forlì-Cesena, a 1.147 metri sul livello del mare sulle pendici del massiccio del Fumaiolo, fra le località di Capanne e di Balze di Verghereto.

Nel 2018, la sua storia era stata già ripresa dalla stampa quando aveva emesso la professione pubblica come eremita a 69 anni. Senza cellulare né internet, l’unico contatto con l’esterno è stata per lungo tempo la Messa della domenica a Sant’Agata Feltria, dalle clarisse francescane di clausura.

Nel silenzio dell’eremo, è maturata la decisione di prendere i voti. Lo scorso anno, il 28 agosto del 2022, don Ferro è stato così ordinato diacono nella Concattedrale di Sarsina. Il 24 giugno di quest’anno, invece, è arrivata l’ordinazione come sacerdote nella cattedrale di Cesena da parte del vescovo Douglas Regattieri; qui, anche la prima messa. All’eremo di Sant’Alberico, nel cuore dell’Appenino tosco-romagnolo in provincia di Forlì-Cesena, don Ferro continua a restare anche come sacerdote, sempre vocato all’eremitismo.

Niente cellulare: per poterci parlare, bisogna incontrarlo. Tuttavia, come spiegato dal parroco, don Sergio, il suo ritorno per qualche giorno nella terra d’origine è stata l’occasione per celebrare la prima messa anche in Val Seriana, dove è nato, prima di ritornare già oggi sugli Appennini.

Anche in questa occasione, ha mantenuto il suo consueto riserbo. Nessuna intervista, ma nell’omelia, dedicata al ruolo di Maria, ha fatto un rapido accenno alla sua esperienza, evidenziando come la madre avesse ragione. "Noi possiamo cambiare il mondo, le nostre famiglie, il nostro essere – ha esortato in conclusione – ma dobbiamo prima partire da noi stessi".