
Doccia fredda, il sipario non si alza La “concert hall“ è tramontata
di Milla Prandelli
La Concert Hall progettata dalla fondazione Emiliano Facchinetti non si farà. O quanto meno non sarà realizzata ad Erbusco di fronte al Centro Commerciale Le Porte Franche. Questa sera venerdì 9 giugno, difatti, al quarto punto dell’Ordine del giorno il Consiglio comunale del paese franciacortino prevede la "revoca della deliberazione consigliare numero 40 del 15 novembre 2019 avente a oggetto l’atto di indirizzo in merito alla richiesta avanzata dalla società Moretti Spa per la realizzazione di un teatro sul territorio comunale". Ergo: il maxi teatro pianificato e fortemente voluto da Emiliano Facchinetti, presidente della Fondazione che porta il suo nome, giunge alla parola fine e il sipario cala su di esso e sulla collina di Villa Pedergnano, unica area verde rimasta in un territorio fortemente antropizzato e industrializzato dove ci sono diversi distributori di benzina, un Centro commerciale, maxi negozi, diversi ristoranti, cliniche e altri edifici e dove circolano ogni giorno migliaia di vetture provenienti anche dal casello autostradale di Rovato, dirette verso la Franciacorta e il lago d’Iseo. La collina di fronte alla Porte Franche 7 anni fa era stata oggetto di proposta di realizzazione di una nuova parte dello shopping center e oggetto di referendum con cui il 54% degli erbuschesi disse no. Oggi, dopo 4 anni dalla nuova richiesta sembra che l’area boscosa resterà tale, anche se nel 2019 un voto unanime aveva dato via libera al progetto che prevedeva due teatri: uno da 5.900 posti e l’altro da 444, parcheggi, bar, un hotel e uno spazio museale.
L’idea, inizialmente, era quella di entrare in scena con il primo spettacolo nel 2023. Il Coivid e lungaggini burocratiche hanno impedito un iter snello e decisioni più rapide. Nel frattempo sia la Provincia sia Regione Lombardia avevano espresso parere negativo alla realizzazione della maxi Concert Hall, ritenuta non di interesse pubblico come aveva scritto il dirigente regionale Pier Attilio Superti sottolineando che "l’intervento non presenta le caratteristiche per essere classificato “di interesse pubblico o generale“. Seguendo questa logica, qualunque iniziativa imprenditoriale ben strutturata, in grado di produrre occupazione e creare flussi di visitatori e utenti dovrebbe essere considerata come iniziativa di interesse pubblico; mentre il valore pubblico si misura come incremento del complessivo benessere della comunità".