"Dobbiamo ripartire da zero e rideterminare i fabbisogni"

La siccità ha già messo in allarme gli agricoltori, reduci da un 2022 da incubo. "Politici, tecnici e associazioni collaborino"

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La siccità ha già messo in allarme gli agricoltori, reduci da un 2022 da incubo e preoccupati di fronte all’idea di dover affrontare la stessa emergenza anche quest’anno.

"Politici, tecnici e associazioni agricole devono collaborare per individuare nuove soluzioni nella gestione della risorsa idrica, senza perdere tempo prezioso – l’appello lanciato da Carlo Emilio Zucchella, presidente della Confederazione italiana agricoltori di Pavia - Non abbiamo l’ambizione di risolvere tutti i problemi legati alla siccità e alle conseguenti criticità di gestione dell’acqua a fini irrigui, riteniamo tuttavia fondamentale tenere alta l’attenzione su questo tema. Le nostre aziende agricole sono un esempio di resilienza, ma non hanno gli strumenti per affrontare da sole tutte le criticità, per questo lo sviluppo della ricerca sulla gestione sostenibile dell’acqua è fondamentale". Un tema affrontato nei giorni scorsi nel corso di un convegno che si è svolto a Garlasco, sulla spinta degli agricoltori che nel 2022 hanno subito danni per decine di milioni di euro a causa della siccità che ha compromesso i loro raccolti, mettendo in ginocchio viticultori e risicultori.

"È necessario quantificare la disponibilità e la richiesta d’acqua in ambito agricolo, aumentarne lo stoccaggio attraverso tecniche adeguate, utilizzarla in modo efficiente – ha spiegato Gabriele Cola, ricercatore e agronomo dell’Università degli Studi di Milano - Un aspetto importante è la conoscenza del contenuto idrico del suolo attraverso il bilancio idrico. Con sistemi di irrigazione più efficienti e adatti alla tipologia di suolo si può risparmiare acqua, che è la base della sostenibilità". Per il professor Pierluigi Claps, docente del Politecnico di Torino, la priorità è mettere in rete i piccoli e grandi invasi in un’area vasta che ricomprende Lombardia e Piemonte. "Abbiamo un piano invasi e dei dati di valutazione vecchi di vent’anni – ha spiegato - Praticamente dobbiamo ripartire da zero e rideterminare i fabbisogni. Il problema dell’agricoltura va risolto a livello politico, occorre una nuova strategia".

Ro.Can.