"Diversificare il rischio. Gli uomini osano"

L’analisi della sociologa della Bicocca, l’università milanese che ha investito nella formazione degli studenti

"Se misuriamo la conoscenza finanziaria chiedendo cosa sia l’inflazione ci sono dei miglioramenti dettati dal periodo storico che stiamo vivendo. Se analizziamo la diversificazione degli investimenti o parliamo di Pac (Piani di accumulo di capitale), delle polizze assicurative siamo ancora impreparati". Le differenze – spiega Emanuela Rinaldi, professoressa di sociologia dei processi culturali e comunicativi, dipartimento di scienze economico-aziendali e diritto per l’economia dell’Università degli studi di Milano-Bicocca – "sono profonde".

Chi è più preparato?

"Il “Rapporto Edufin 2023 - Educazione finanziaria: partiamo dalla scuola“ certifica che la conoscenza è più alta tra gli uomini, tra chi ha un livello di istruzione alta e sottolinea un ampliamento del divario di alfabetizzazione".

Si cammina a due velocità?

"Lo dicono i numeri. Solo il 3% delle donne sceglie di investire in una linea azionaria contro l’11% degli uomini. Se a 35 anni gli uomini guadagnano più delle donne non si può addebitare la differenza al gender gap ma a scelte diverse davanti alla valutazione del rischio".

A proposito di rischio, qual è l’atteggiamento nei confronti delle polizze assicurative?

"Il mondo delle assicurazioni è un sottoinsieme della finanza. Non c’è ancora una conoscenza adeguata né in termini di capitale assicurato, né di polizze ".

L’ampia diffusione di strumenti digitali per sottoscrivere gli investimenti tradizionali (Btp, azioni) e i nuovi prodotti digitali quali cambiamenti hanno provocato tra i risparmiatori?

"Prima per acquistare azioni c’era una procedura complessa, dovevi interpellare un broker. Oggi basta un’app. L’home banking consente di ordinare diversi prodotti. Ma sono quasi tutti uomini a sfruttare questi strumenti. Tra i giovani c’è più apertura al mondo delle criptovalute e dei bitcoin, ma anche in questo caso il livello di istruzione fa differenze".

Quale ruolo ha la scuola?

"Fondamentale. La nostra università dal 2020 ha avviato il progetto “Fitness for finance“ gratuito per gli studenti di tutte le facoltà: avevamo 150 posti, all’apertura c’erano 430 richieste".

Provando a definire un mini-decalogo, quali sono i giusti atteggiamenti e gli errori da evitare per chi investe?

"Il primo pilastro è curare i soldi: come una pianta, se non la si cura muore. Il principio è lo stesso: bisogna controllare gli investimenti sottoscritti almeno ogni sei mesi per non scoprire ad esempio che a fronte di una resa garantita del 3% paghi commissioni del 4%. Secondo: non sottovalutare lo choc finanziario. Difendersi senza temere di spendere per una polizza assicurativa. Terzo: diversificare. Non tutto Btp o tutto criptovalute". L.B.