Disabile respinta a Orio e le barriere in aeroporto: carrozzina vietata. Ispezione Enac

La denuncia social di Valeria Roberta Vetrano lasciata a terra da Ryanai. Scattano gli accertamenti sulla compagnia. "Ordinanze a tutela dei fragili. L’avvocato: stessi rischi di un tablet, controlli solo sulle sedie a rotelle elettriche

Valeria Roberta Vetrano all’aeroporto di Orio al Serio sulla sua carrozzina elettrica

Valeria Roberta Vetrano all’aeroporto di Orio al Serio sulla sua carrozzina elettrica

Bergamo -  Non è potuta salire sull’aereo perché, secondo il personale di terra della Ryanair in servizio all’aeroporto di Orio Al Serio, la batteria della sua sedia a rotelle non era conforme al regolamento di imbarco. Una versione che lei, Valeria Roberta Vetrano non conferma. Anzi. Fatto sta che ieri, sul caso, è intervenuto Pierluigi Di Palma, presidente dell’Enac, sollecitando i direttori degli aeroporti ad emanare un’ordinanza che tuteli il diritto delle persone con disabilità a muoversi in aereo. Ma non solo: Di Palma ha annunciato accertamenti su quanto accaduto lunedì ad Orio Al Serio, dove è semplicmente avvenuto l’ultimo episodio di una discreta serie.

«Per una persona con disabilità viaggiare in aereo non è affatto scontato. Ancora oggi ci sono diversi ostacoli dovuti alla mancanza o all’inadeguatezza delle norme" spiega l’avvocato Edno Gargano, tra i pionieri del diritto dei passeggeri. I fatti, allora. Lunedì Vetrano, secondo quanto da lei riportato sul proprio profilo Instagram, sarebbe dovuta partire insieme ad un’amica alla volta di Bordeaux con un volo Ryanair in partenza alle 21.50 dallo scalo bergamasco. Alle 20.15 si è quindi presentata al check-in sulla sedia a rotelle elettrica con la quale si muove da 9 anni.

Gli operatori di terra le hanno però fatto sapere che quella carrozzina non sarebbe potuta salire a bordo, a differenza di quanto avvenuto altre volte, anche su voli Ryanair. Il problema? La batteria della sedia a rotelle: originale e dal voltaggio consentito dalle norme, secondo la passeggera; non così secondo il personale dello scalo, per i quali non ci sarebbero state tutte le garanzie necessarie sull’originalità e voltaggio della stessa. Alla base dell’incidente, secondo quanto raccontato da Vetrano nel post, un adesivo attaccato sulla batteria sul quale vi è scritto "e-bike". La presentazione della documentazione relativa alla batteria da parte della passeggera non ha consentito di superare il caso. A un certo punto il personale della compagnia ha anche chiesto alla donna di togliere la batteria dalla carrozzina, operazione che lei ha fatto sapere di non essere in grado di fare, o di lasciare la carrozzina in aeroporto, senza che si capisse dove e con che tutele, visto che la sedia a rotelle di Vetrano è stata adattata alle sue esigenze di postura per una spesa di 8mila euro. Insomma: l’aereo è partito e le due donne sono rimaste a terra.

Da qui la rabbia di Vetrano, la denuncia sui social e, ieri, l’intervento di Di Palma: "Dobbiamo purtroppo registrare ancora un caso di imbarco negato a una passeggera con mobilità ridotta. Appena ne abbiamo avuto notizia, siamo subito intervenuti sollecitando i direttori di aeroporto affinché assicurino con una loro ordinanza la piena tutela dei diritti dei passeggeri. Per quanto riguardo lo specifico caso di Valeria Roberta Vetrano sono in corso accertamenti per verificare la possibile responsabilità del vettore". "Per le carrozzine c’è una certificaziona IATA (Associazione Internazionale del Trasporto Aereo ndr ) – spiega Gargano –, ma ogni compagnia fissa criteri suoi. Senza contare che le batterie di tablet, pc, smartphone o i powerbank possono essere portati a bordo senza che nessuno dica niente, sebbene sussista lo stesso rischio: che si surriscaldino e che prendano fuoco".