Dall’inchiesta al corteo della legalità. In marcia bimbi, genitori e politici. La carica dei 500 unisce tre scuole

La primaria di Mirabello ha perso una classe per la fuga alla San Genesio oggi sotto “sigilli” con la materna

Dall’inchiesta al corteo della legalità. In marcia bimbi, genitori e politici. La carica dei 500 unisce tre scuole

Dall’inchiesta al corteo della legalità. In marcia bimbi, genitori e politici. La carica dei 500 unisce tre scuole

di Manuela Marziani

I bambini con i loro trolley, moltissimi genitori, gruppi organizzati ed esponenti politici. Circa 500 persone hanno partecipato ieri pomeriggio al corteo della legalità che ha unito tre scuole, la primaria di Mirabello che in piena pandemia ha perso la possibilità di formare una prima classe perché molti scolari avevano preferito la scuola si San Genesio oggi sotto sequestro insieme alla materna. Un provvedimento scattato alla fine di novembre nell’ambito dell’inchiesta Clean che ha portato all’arresto di quattro persone e all’iscrizione nel registro degli indagati di altre 16. Dal momento in cui sono stati posti i sigilli, quasi 200 bambini sono stati trasferiti a Pavia. "Nonostante abbiano trovato delle aule in cui fare lezione - ha detto Giulia Lucconi a nome delle altre mamme -, a 15 giorni di distanza non abbiamo ancora una situazione idonea. Il trasporto non è agevole e le aule non sono adeguate per accogliere i bambini. I libri sono stati recuperati soltanto giovedì, non hanno appendini, non hanno posto in cui lasciare il materiale scolastico. Noi vogliamo che tornino nella loro scuola il più presto possibile". Per favorire gli spostamenti il Comune di San Genesio ha messo a disposizione un pulmino per i più grandi, ma non per i piccoli della materna che oggi torneranno a scuola dopo una settimana di "vacanza" senza il servizio di pre e post scuola. "Noi genitori - ha aggiunto la mamma - dovremo potrare i piccoli a scuola tra le 8 e 9 a Pavia con tutti i disagi". Al centro dell’inchiesta Clean, secondo i magistrati ci sarebbe un sistema per controllare l’esito di alcuni appalti per lavori pubblici. "Le opposizioni in Consiglio comunale a San Genesio e a Pavia - ha detto Michele Lissia, consigliere del Pd a Pavia - hanno deciso di dire basta al malaffare emerso".