Dal 2009 incroci, discese e risalite. Ora la rivalità è il classico testa-coda

Serie A, sabato sera la capolista Germani deve fare risultato in vista anche della partita con Milano . Sull’altro fronte la Vanoli ha sorpreso tutti in positivo, ma non ha ancora conquistato la salvezza .

Dal 2009 incroci, discese e risalite. Ora la rivalità è il classico testa-coda

Dal 2009 incroci, discese e risalite. Ora la rivalità è il classico testa-coda

Anno 2009. Alcuni dirigenti della Juvi Cremona, con l’intendo di supportare la nuova Vanoli Cremona al primo anno nella massima serie, cedono il titolo sportivo del club al Basket Brescia Leonessa per la A dilettanti. Quindi anni dopo, con una storia infinita alle spalle fatta di incroci, salite e discese, i due club si ritroveranno di fronte sabato alle ore 20.30 con obiettivi differenti. Difendere il primato, la Germani, centrare la salvezza, la Vanoli. Entrambe, sapendo di aver dato tutto, forse anche di più, dalla prima palla a due della stagione.

Storie intrecciate, destini incrociati. Ripartiamo allora da quel 2009. Il Gruppo Tripodi, ottenuta la promozione nella massima Serie, si trasferisce da Soresina a Cremona, cambiando nome in Vanoli. Anche il Palasport Cà de Somenzi, interamente ristrutturato, prende la denominazione di PalaRadi. A gestire il mercato è Stefano Cioppi, coach, che tuttavia lascerà presto la panchina ad Attilio Caja. L’uomo delle salvezze. Il team manager è Ario Costa, ligure di Cogorno, ex bandiera della VL Pesaro, che tuttavia la sua carriera l’ha avviata sul finire degli anni ’70 a Brescia. E che a Brescia tornerà un anno dopo, nel 2010, da GM. Quella Leonessa che è rinata da pochi mesi grazie ai rilanci di ambizione del basket cremonese. All’ombra del Cidneo ci resterà solo tre stagioni, ma conquistando una promozione in Legadue. Il primo importante passo nella storia del club. Nomi, contesti, intrecciarsi di volti. Che negli anni a venire non sono mai mancati. A Cremona, ad esempio, si rilancia la carriera di Luca Vitali a metà del decennio scorso. E da lì sarà simbolo e capitano della Germani Brescia, con cui giocherà una finale di Coppa Italia e una semifinale Scudetto. Il top della gestione Bragaglio-Bonetti.

Il punto più alto? Per entrambe la Coppa Italia. A Firenze, contro Brindisi, quando Cremona era in mano a Meo Sacchetti. A Torino, con Alessandro Magro, la Germani. E in campionato, mai oltre una, e dicasi una, semifinale scudetto. Gli anni poi passano, i momenti si modulano. Brescia è passata dalla gestione Bonetti a quella Ferrari. Ha scelto in estate di rinunciare alle coppe europee ma per stare in alto. La Vanoli si è fatta supportare da un supporto dopo aver minacciato la chiusura, è scesa in A2 risalendo prontamente, e all’Europa ha sempre guardato con sospetto a causa delle dimensioni della sua casa. Ora, la squadra di Alessandro Magro guarda la classifica. Battere Cremona è fondamentale prima del match del Forum con Milano che, credibilmente, potrebbe consegnargli uno storico primo posto alla fine della stagione regolare di LBA. Cremona invece, partita come vittima annunciata della massima serie, si è giocata un posto alle Final Eight di Coppa Italia, ma ora ha solo 4 punti sulla zona salvezza con tre partite complicatissime da giocare.