
Da Calvisano a Parabiago. La Lombardia è in crisi
Il 2 giugno è andata in archivio una stagione complessa per il rugby lombardo, giunto probabilmente ai minimi storici della sua epica. Viadana ha tenuto alto il nome della regione giocando, sorprendentemente, la finale Scudetto con Petrarca, ma dietro c’è il vuoto. Il club più glorioso, il Calvisano, ha deciso di autoretrocedersi nella seconda serie, dove non è andato oltre il sesto posto con 67 punti conquistati in 22 gare. E qui il Parabiago, dopo aver giocato i playoff l’anno scorso, non è riusciti a ripetersi chiudendo in terza posizione a 20 lunghezze da Torino, poi sconfitto in finale dalla Lazio.
Un passo in avanti reale solo dal Rugby Milano, quarto con 72 punti. E anche la Serie B non ha portato novità, con il Lecco attardato nettamente rispetto al Piacenza. Nel frattempo il Sondrio è salito dalla C alla Serie B.
Il Veneto cresce e si stabilizza, il rugby italiano inizia a raccogliere risultati in giro per l’Europa, l’ex Calvisano Brunello diventa tecnico delle Zebre, ma la Lombardia non tiene il passo. Pur avendo Milano Rugby, ovvero il settore giovanile più importante dello stivale.
A.L.M.