Curno, definitivo l’ergastolo per il tunisino che uccise la moglie

Assassinò Marisa Sartori. La Cassazione ha confermato. la pena prevista per il 37enne

La Cassazione ha confermato l’ergastolo per Ezzedine Arjoun, il tunisino di 37 anni finito in carcere per l’omicidio della moglie Marisa Sartori, di 25 anni. L’omicidio risale alla sera del 2 febbraio 2019. La vittima fu uccisa a coltellate nel garage dell’abitazione dei suoi genitori, in via IV Novembre, a Curno. Qualche giorno prima dell’omicidio, Marisa Sertori l’aveva denunciato. Lui l’aveva sempre maltrattata, arrivando anche a violentarla. Da quando aveva deciso di lasciarlo aveva iniziato a perseguitarla. Il giorno dell’omicidio, Arjoun si era nascosto nel garage della casa dei genitori di Marisa, dove lei si era trasferita. Il tunisino l’aveva accoltellata colpendola alla milza, al polmone sinistro, al diaframma. Poi, dopo aver ferito anche la sorella Deborha Sertori, di 23 anni, era fuggito e, in seguito, si era costituito alla caserma dei carabinieri: era sporco di sangue. Mamma e sorella della vittima sono state assistite dall’avvocato Marcella Micheletti. L’Associazione Aiuto Donna, parte civile, rappresentata dall’avvocato Marta Vavassori, alla quale Marisa si era rivolta. Al padre e alla mamma di Marisa è stato riconosciuto 380mila euro ciascuno, alla sorella 250mila. "Ammesso che verrà versata, la cifra simbolica riconosciuta all’associazione andrà ad aiutare le altre donne. Perché non è stata solo Marisa la vittima, ma tutte", aveva sottolineato l’avvocato Micheletti dopo la sentenza di primo grado. Francesco Donadoni