Sci a rischio per Covid, Sos dalla Bergamasca: "I giorni di Natale valgono metà fatturato"

Operatori della neve in fibrillazione, ma continuano a preparare le montagne per accogliere sportivi e turisti in nome della sicurezza

Sciatori in azione: un ricordo?

Sciatori in azione: un ricordo?

Bergamo, 25 novembre 2020 -  L’ipotesi avanzata dal governo Conte di chiudere a causa del Covid gli impianti sciistici, anche nelle regioni gialle, fino all’Epifania, ha scatenato nella Bergamasca una vera e propria rivolta tra i gestori delle seggiovie sulle Orobie che chiedono di poter lavorare in sicurezza. "Se dovessimo chiudere – spiega Fulvio Pasinetti, della stazione Pora-Presolana – sarebbe poi molto difficile ripartire. Noi siamo  pronti, abbiamo già sparato neve e fatto quanto previsto per l’apertura in sicurezza, compresa la possibilità del ristoro all’esterno dei rifugi. A marzo non conoscevamo il virus, oggi dobbiamo cercare di conviverci. Restare fermi anche solo a Natale, vorrebbe dire perdere il 50-60% del fatturato".

Conferma Giacomo Martignon della Belmont Foppolo, gestore con la Sacif di Marco Calvetti, delle due seggiovie di Foppolo: "Siamo pronti a partire per il 5 dicembre, come previsto dalla concessione del Comune. Siamo in grado di adattarci alle condizioni di sicurezza che vi verranno indicate". Biglietteria distaccata sul piazzale di Branzi e prevendite dei giornalieri anche la sera precedente: sono invece alcuni degli accorgimenti anti assembramento previsti dalla Sviluppo Monte Poieto di Stefano dentella che gestirà la Val Carisole e Piazzatorre. Ancora incerto, in caso di via libera del Governo, però lo skipass unico nel comprensorio Brembo Ski (Foppolo-Carona), compresa l’apertura di Valgussera. Sottolinea Alessandro testa, della Iris degli Spiazzi di Gromo: "Manca solo la neve per poter aprire. Ciò che è importante sono distanziamento e mascherina alle biglietterie e ai tornelli. Cose che si possono garantire".

"Se la scelta sarà quella di tenere chiuso – è l’allarme del presidente della Comunità montana Val Brembana, Jonathan Lobati –, mi aspetto risorse vere per impiantisti, scuole di sci, operatori turistici, attività commerciali e per tutti i dipendenti stagionali, perchè queste persone hanno il diritto di poter sopravvivere non solo al virus ma anche alla mazzata economica che ne conseguirà". Intanto l’assessore regionale al Turismo, la bergamasca Lara Magoni, in un video postato sui social da Monte Pora, ha chiesto al premier Giuseppe Conte di chiarire al più presto la situazione "in merito alla riapertura delle stazioni e dei comprensori sciistici". "Gli operatori della montagna – spiega Lara Magoni – hanno bisogno di sapere il prima possibile come preparare la stagione. Il clima di incertezza è dannoso".