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Covid, Ats Bergamo: l’età media crolla a 36 anni

Ats Bergamo: il dato risente del mutare della popolazione sottoposta a test, non è il virus che cam

Coronavirus

di Francesco Donadoni

Da marzo, in piena emergenza sanitaria, ad agosto l’età media delle persone risultate positive al tampone per il Covid -19 si è abbassata. Il servizio epidemiologico aziendale (Sea) di Ats Bergamo ha elaborato un documento che illustra come è cambiata in media nel tempo l’età e ne spiega le ragioni. Lo studio evidenzia una prima fase, quella acuta dell’epidemia, tra fine febbraio e metà aprile, quando nella Bergamasca e non solo, la diffusione del virus aveva fatto registrare numeri davvero impressionanti. Così come quello dei decessi.

In quel periodo il tampone veniva effettuato sulle persone ospedalizzate (soggetti fragili, con patologie croniche, quasi sempre con età molto avanzata), con un’età media intorno a 65 anni. Da metà aprile a metà maggio, l’attività di tampone si è prevalentemente concentrata sulle Rsa (le case di riposo dove si è registrato un alto tasso di contagi e decessi) e l’età media si è innalzata a 66 anni, con una fase centrale di picco sui 72 anni. Quando, da metà maggio a metà luglio, è stata sottoposta ad attività di screening sierologico (e al tampone nei casi di positività) la popolazione attiva (compresa tra i 18 ai 65 anni) l’età media è scesa a 53 anni, per poi risalire debolmente a 58 anni. Dalla metà di luglio alla metà di agosto l’attività di screening ha interessato la popolazione adulta (over 18 senza limiti) con le varie campagne sierologiche. Infine, dalla metà alla fine di agosto, l’età media è bruscamente calata a 36 anni, con punte di 31,5, con i tamponi di rientro dai paesi a rischio, (Croazia, Grecia, Malta e Spagna) che hanno interessato una fascia più giovane della popolazione, quella prettamente vacanziera, il popolo della notte, delle discoteche.

"Dall’analisi si evince come l’età media dei positivi al tampone è mutata coerentemente con il mutare della popolazione prevalentemente sottoposta al tampone: non ci sono quindi evidenze per cui l’età media sia mutata in ragione di un cambiamento nelle caratteristiche del virus – spiega il dottor Alberto Zucchi, direttore del Sea di Ats Bergamo –. Alla luce di quanto accaduto nella quinta fase, con il coinvolgimento di persone che con ogni probabilità si sono trovate in situazioni di allentamento delle misure preventive, è necessario ribadire la necessità di un atteggiamento di prudenza".