REDAZIONE BERGAMO

"Covid, abbiamo 800 denunce, le vaglieremo tutte"

Il procuratore Chiappani traccia il bilancio degli uffici orobici

A Bergamo, la Procura è in prima fila in Italia ad aver avviato una inchiesta difficile e voluminosa sul Covid-19. "Nei nostri uffici – ha sottolineato il procuratore capo di Bergamo, Antonio Chiappani – sono arrivate 800 denunce (tra poco il Comitato Noi denunceremo ne depositerà altre 150), denunce che dovranno essere vagliate. E’ chiaro che la pandemia ha influito sul calo dei reati. Ora bisogna fare molta attenzione affinchè la criminalità organizzata non ne approfitti, non si insinui per riciclare. Già ci sono segnali in questo senso". Certamente va ricordato il grande impegno profuso nelle molteplici audizioni nell’ambito dell’inchiesta che deve fare luce sulle eventuali responsabilità di mancata attuazione del piano pandemico. A ciò si unisce il lavoro inquirente riguardo la mancata applicazione della “zona rossa“ in val Seriana e della conseguente gestione dell’ospedale di Alzano.

Tutto ciò con un Procura, quella di piazza Dante, attualmente sotto organico come numero di pm. "Io ne ho chiesti 5 al Csm, ma ancora non ho ricevuto risposta". Ci sono state mille iscrizioni in meno rispetto al 2019, con alcuni reati che hanno una priorità (violenza sessuale, mafia,maltrattamenti in famiglia, e quelli contro la pubblica amministrazione). Tornando ai dati, in calo quasi tutti i reati nella Bergamasca. L’ultimo periodo, dal 1° luglio 2019 al 30 giugno comprende 4 mesi caratterizzati dal coronavirus e il lockdown. Sono calati per esempio i furti (-23%), in particolare quelli in abitazione: con più gente nelle case e meno possibilità di spostarsi in strada i ladri hanno avuto meno occasioni per agire. In crescita invece le frodi informatiche, visto che è aumentato l’utilizzo del web per gli acquisti.

L’evasione fiscale resta un fenomeno di grande rilievo: più di 100 i milioni evasi in Bergamasca tra imposte varie e Iva, più di 186 i milioni di Irap non versati. Per reati tributari sono stati emessi provvedimenti di sequestro per 65 milioni, di cui 30 sono stati posti effettivamente sotto sequestro.

Francesco Donadoni