MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Fallimento Maxwork, Cottone dai domiciliari al carcere

Secondo la procura di Bergamo da casa, a Milano, avrebbe continuato a condurre una serie di affari sospetti per telefono

La Finanza ha passato ai «raggi x» la contabilità Maxwork (De Pascale)

Bergamo, 19 settembre 2016 - Giovanni Cottone, l'ex marito di Valeria Marini, 59 anni, è stato arrestato ieri mattina mentre si trovava agli arresti domiciliari nella sua casa di Milano (dal 19 settembre) ed è stato trasferito a San Vittore. La decisione è stata presa dal gip del tribunale di Bergamo, Ciro Iacomino, nell'ambito dell'inchiesta sul crac della Maxwork, l'agenzia di lavoro interinale con sede a Bergamo, in via Zambonate, fallita nel giugno del 2015, per la quale Cottone era procacciatore di affari, le cui casse sarebbero state svuotate, distruggendo l'azienda tramite spese di carattere privato (per Cottone si parla di un appartamento con piscina interna e vetrata panoramica su Milano), acquisti insensati di quote di altre società, e con ripetuti tentativi di raggiri all'Inps, per non versare contributi, oltre che al fisco, per non pagare le tasse sui lavoratori. E dato che Maxwork era arrivata a gestire circa 3mila lavoratori, il debito accumulato verso l'erario avrebbe superato i 56 milioni di euro.

Secondo i pubblici ministeri della Procura orobica, Maria Cristina Rota e Fabio Pelosi, titolari dell'indagine, i domiciliari non erano più una misura sufficiente per l'ex coniuge della soubrette attualmente impegnata al Grande Fratello Vip, che, secondo le contestazioni, avrebbe continuato a condurre una serie di affari sospetti per telefono: una violazione degli arresti, ignorando, probabilmente, che gli accertamenti della Procura bergamasca stavano proseguendo anche attraverso intercettazioni telefoniche. Nell'ordinanza di arresto, si attesta che l'analisi dei tabulati dell'utenza moldava in uso a Cottone (il manager, quando gli erano stati notificati i domiciliari a mettà settembre, si trovava in Moldavia e al suo ritorno si era consegnato alla Guardia di Finanza), consentiva di appurare che la stessa il 21 settembre scorso alle 18, agganciando la cella di piazzale Agosta contattava un suo amico e socio in affari, Giuseppe Bambagini, il quale però non rispondeva. .

"Tale circostanza - scrive il gip - fa sorgere, quanto meno, il dubbio che Cottone possa essersi allontanato dall'abitazione, per recuperare il suo cellulare estero ed utilizzarlo, ovviamente violando gli obblighi e le prescrizioni cui è sottoposto". Intanto ieri il tribunale del Riesame di Bergamo ha congelato le quote di quattro società che, stando alle accuse, avrebbero contribuito a svuotare le casse della Maxwork. L'inchiesta sul crac dell'ex agenzia interinale di Bergamo che indagate, a vario titolo, 9 persone, tra cui l'ex questore Dino Finolli, amico di Cottone, che deve rispondere di istigazione alla corruzione a causa di un pranzo che organizzò lui stesso alla Taverna del Colleoni con il direttore dell'Inps di Bergamo e Cottone. In quell'occasione l'ex marito di Valeria Marini aveva chiesto una dilazione del debito contributivo. A Finolli il proseguio dell'inchiesta ha portato in dote nuove accuse. Il peculato, per un presunto utilizzo dell'auto di servizio. E la corruzione, perchè si sarebbe attivato per cercare di far ottenere a Cottone il porto di pistola e a una fidanzata del manager la cittadinanza italiana. In cambio, sospettano gli inquirenti, avrebbe ricevuto varie utilità, fra cui viaggi pagati dall'amico imprenditore per 2.400 euro (somma che è stata sequestrata sul conto di Finolli).