
In queste settimane si sono sensibilmente moltiplicati i punti di controllo
Bergamo, 21 aprile 2020 - L’obiettivo è quello di evitare di incappare in uno dei tanti posti di blocco istituiti in questo periodo lungo le strade della città e provincia dalle forze dell’ordine per far rispettare le restrizioni governative. Uno stratagemma per evitare di incappare in una pattuglia dei carabinieri, o della polizia, o della finanza e della Polizia locale dislocate lungo le principali arterie pronti a intervenire applicando, dove sono i presupposti, la sanzione per chi esce di casa senza un valido e giustificato motivo. Qualcuno ha messo a punto un modo per cercare di aggirare l’ostacolo. Si chiama Telegram, l’applicazione dedicata alla messaggistica istantanea che negli ultimi anni ha preso piede. E quando è scoppiata l’emergenza per via del virus, Telegram abbia aumentato le chat di conversazione, anche per via della possibilità di poter comunicare "al sicuro". Grazie a questo è stato costituto una sorta di gruppo per evitare i controlli. Gli iscritti sono oltre mille nella Bergamasca, e gli utenti in linea almeno una cinquantina.
Come funziona? Semplice, chi in questo periodo può uscire di casa e vede pattuglie in strada, manda un breve messaggio su luogo e ora dell’avvistamento, che arriva a tutti i membri della chat. Quello scovato (di cui non sveliamo il nome perché si tratta di un’iniziativa illegale) sul servizio di messaggistica istantanea fondato dai fratelli russi Durov, è solo uno dei tanti gruppi di questo tipo attivi già da tempo e ancora più utilizzati in questa fase di controlli serrati e multe salate. Di simili se ne possono trovare anche su WhatsApp, ma il vantaggio di Telegram è che permette di mantenere l’anonimato e rendere non individuabile chi invia le segnalazioni.
Lo spiega l’amministratore in uno dei post di presentazione, in cui illustra anche le direttive da seguire: "Poche regole. Solo segnalazioni di Bergamo e provincia: posti di blocco, autovelox, incidenti, traffico. No spam, evitare il più possibile messaggi personali, rispettare amministratori e utenti. Chi non si atterrà a queste regole sarà bannato". I messaggi sono numerosi ogni giorno e arrivano da diverse zone della nostra provincia.
Un fenomeno sul quale le forze dell’ordine, carabinieri e polizia hanno avviato accertamenti e sul quale gli inquirenti hanno già posto l’attenzione per cercare di scovare fondatori e iscritti, che rischiano una denuncia secondo l’articolo 340 del codice penale, per interruzione o turbativa di un pubblico servizio.