Coronavirus, a Bergamo 4 medici morti: "Mandati a mani nude a fermare lo tsunami"

Dura presa di posizione della Federazione italiana medici di medicina generale

Coronavirus, medici in prima linea

Coronavirus, medici in prima linea

Bergamo, 26 marzo 2020 - E' di quattro medici morti in poche ore il drammatico bollettino dal fronte del coronavirus in provincia di Bergamo. Secondo quanto riferito dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), tre camici bianchi sono deceduti nella serata di ieri mentre oggi è arrivata la notizia di un'altra morte. Il totale dei camici bianchi deceduti in Italia, semre secondo la Fnomceo, sale così a 39.

"Ad oggi nella provincia si sono ammalati 144 medici di famiglia e purtroppo 4 colleghi sono caduti sul campo. Siamo stati mandati in riva al mare a provare a bloccare lo tsunami a mani nude, senza nessuno scudo, ed alcuni di noi sono morti. Adesso siamo ancora lì e stiamo costruendo una diga che possa frenare quest'onda: non lo facciamo per noi o per gli ospedali, ma lo facciamo per la nostra amata gente". A dirlo è la Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) di Bergamo.

Il Covid-19 si è portato via "Mario Giovita, Antonino Buttafuoco, Vincenzo Leone e in queste ore anche Carlo Alberto Passera", elenca la Fimmg. "Nonostante i nostri appelli non si è capito da subito che questa non è solo un'emergenza 'intensivologica' (ove ringraziamo per i miracoli fatti nell'aumentare i posti delle rianimazioni), ma è anche - o forse soprattutto - un'emergenza di sanità pubblica. In questo primo mese gli sforzi organizzativi delle istituzioni sono stati concentrati quasi esclusivamente verso i livelli ospedalieri trascurando di fatto il territorio".