REDAZIONE BERGAMO

Sanità privata, sette anni senza contratto: presidio all'Istituto Quarenghi di San Pellegrino

Una mattinata spesa a sensibilizzare l'opinione pubblica volantini, messaggie notizie sulel condizioni dei lavoratori: "Dipendenti, costretti dal 2007 a non vedere manco l'ombra di un adeguamento del salario, già più basso rispetto ai colleghi del pubblico."

Presidio Istituto Quarenghi a San Pellegrino

Bergamo, 8 giugno 2015 - “Presidio riuscito: abbiamo manifestato e volantinato, distribuito materiale alle molte persone che sono  passate e, con la nostra “autofonica”, irradiato messaggi e notizie sulle condizioni dei lavoratori della  sanità privata, da 7 anni in attesa di rinovare il proprio contratto nazionale”. Gilberto Milesi, coordinatore  della RSU all’Istituto Clinico Quarenghi di San Pellegrino, racconta così la mattinata di oggi, spesa a  sensibilizzare l’opinione pubblica sullo “scippo del contratto”.

"Il Quarenghi – spiega Giulio Pennacchia, della FP CISL di Bergamo – avvia la stagione dei presidi e delle  mobilitazione nella sanità privata. Altre strutture scenderanno in piazza nelle prossime settimane”. “Come è possibile – si chiede la RSU della Quarenghi in un volantino - che gli istituti sanitari religiosi, che  destinano parte dei loro profitti in opere caritatevoli, restino insensibili al fatto che stanno negando ai propri dipendenti gli adeguamenti salariali dal 7 anni? Come è possibile che gli istituti sanitari non  religiosi, che  conseguono profitto e si ergono a esempio di etica, efficienza e economicità di spesa nel  rapporto concorrenziale con il servizio pubblico, si dimentichino da 2600 giorni dei propri lavoratori,  negando loro il dovuto rinnovo  contrattuale? La sanità privata  costa meno di quella pubblica,  principalmente perché non  garantisce tutte le prestazioni del  servizio pubblico, con una  accentuata tendenza all’assunzione  dei DRG più remunerativi. E poi,  fatto non trascurabile, perché ha un  costo del lavoro notevolmente più  basso, legato a 7 anni di mancati  rinnovi contrattuali. Organici  ridotti, turni di lavoro massacranti,  continui rientri in servizio e  impossibilità di programmare la  propria vita privata e persino di fruire delle ferie".

“Questa è la sanità privata  accreditata che si erge a modello di  dinamicità, efficacia, efficienza ed  economicità rispetto al servizio  pubblico – continua Gisberto Milesi, della RSU per la FP CISL -. Peccato dimentichi i propri dipendenti,  costretti dal 2007 a non vedere manco l'ombra di un adeguamento del salario, già più basso rispetto ai  colleghi del pubblico. Tutto ciò avviene con il silenzio complice della Regione, che con le tasse dei cittadini  rimborsa le prestazioni del privato accreditato, ricomprendendo anche gli adeguamenti che non finiscono  nelle povere buste paga degli operatori, ma vengono incamerare nei virtuosi profitti. E quando si tratta di  liquidare gli arretrati la virtuosa ed etica sanità privata ha sempre operato a colpi di "una tantum",  lucrando pure sul dovuto matematico ed inserendo stratagemmi restrittivi con il vorace intento di  risparmiare su quando spettante”. Il presidio di questa mattina è servito anche per dare una rinfrescata alle bandiere che da 7 anni sventolano  fuori dall’ingresso della struttura di San Pellegrino: nuovi vessilli, “a testimoniare una rinnovata forza nella  lotta per i nostri diritti”.