Colere (Bergamo) – Non si placano le polemiche sul progetto del comprensorio sciistico Colere-Lizzola, che prevede di collegare le due valli, la Val di Scalve e la Val Seriana, con un tunnel sotto il Pizzo di Petto per realizzare un complesso da 50 chilometri di piste. Orobievive, il coordinamento delle associazioni ambientaliste della provincia di Bergamo, torna ad esprimere “dubbi e preoccupazioni”. Oltre a sottolineare come l’area interessata si trovi in una zona speciale di conservazione, “ambienti fragili da tutelare”, Orobievive scrive che “la decisione di investire in infrastrutture sciistiche a quote così basse solleva preoccupazioni sulla loro sostenibilità a lungo termine. Considerando le condizioni climatiche sempre più incerte e la bassa quota della stazione sciistica, situata tra i 1.050 metri e i 2.250 metri di altitudine, la realizzazione di questi interventi è particolarmente impattante e obsoleta. C’è il rischio concreto che questi impianti diventino rapidamente inutilizzati, lasciando alle spalle strutture abbandonate come già successo altrove”.
Sottolineando che “gli impianti non solo l’unica via da percorrere per far rivivere i paesi di montagna”, il gruppo ambientalista sostiene che “gli investimenti potrebbero essere meglio diretti verso progetti che valorizzino i già significativi flussi di visitatori”, dalla cura dei sentieri alle varie forme di turismo sostenibile. Non solo. Orobievive sostiene che “per la realizzazione del comprensorio sono stati chiesti 50 milioni di euro di fondi pubblici: questa cifra, annunciata in occasione delle presentazioni del progetto, aumenta fino a circa 70 milioni nella bozza di convenzione protocollata presso il Comune di Valbondione. Circostanza smentita dal sindaco di Valbondione Walter Semperboni, che ricorda come il piano economico-finanziario sia già stato depositato in Comune e non vi siano state variazioni. “Gli investimenti pubblici per gli impianti vengono fatti anche da altre parti e rendono la montagna più accessibile - spiega il primo cittadino di Valbondione -. Non vedo perché sia un problema qui. Bisogna decidere se far morire una valle o tenerla in piedi”.