
Nella mensa scolastica lo spreco alimentare è eccessivo, mentre a casa nel piatto non rimane nulla
In famiglia sprecano di meno, nella mensa della scuola, invece, non sono proprio così attenti. Anzi, buttano cibo in grande quantità. A sostenerlo sono gli alunni della classe 1A dell’Istituto Lanfranchi di Sorisole, piccolo paese in collina a una manciata di chilometri da Bergamo. Per un paio di mesi, nell’ambito degli approfondimenti didattici di educazione civica dedicati allo spreco alimentare, hanno tenuto sotto controllo le loro abitudini e sono giunti all’amara verità: sulla tavola di casa tutto si consuma, a scuola proprio no.
La classe 1ªA, infatti, ha indagato quanto cibo è stato sprecato da ogni alunno e dalla propria famiglia durante i mesi tra novembre e gennaio per favorire la consapevolezza che sprecare è sbagliato e hanno quindi cercato di trovare soluzioni che possano contenere il consumo di un cibo evitando che finisca nel cestino. Ogni famiglia – in tutto sono 21 - ha collaborato all’indagine: ognuna di loro ha utilizzato l’applicazione “Sprecometro”, sviluppata dall’Osservatorio Waste Watcher International, con cui hanno verificato che il loro spreco domestico settimanale pro capite è pari a 58 grammi. Un dato che è di gran lunga inferiore alla media nazionale che, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio “Waste Watcher 2024”, è di 566 grammi.
Parallelamente all’analisi condotta dalle famiglie, a scuola, gli alunni di un’altra classe (la 3B) hanno monitorato quanto cibo ogni giorno viene sprecato nella mensa del loro istituto. Per cinque settimane hanno misurato la quantità di cibo gettato nei cestini, l’hanno pesato ogni giorno alla fine dei pasti e fatti i conti hanno scoperto che i dati raccolti in famiglia erano proprio stati superati: ognuno di loro a scuola, infatti, spreca 137 grammi pro capite a pasto.
Un dato che suscita stupore e un senso di ingiustizia pensando che, secondo l’analisi di Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, 783 milioni di persone nel mondo soffrono la fame e potrebbero procurarsi un pasto anche solo con i nostri sprechi. Il cibo non è scontato, è una risorsa indispensabile.
Per ridurre lo spreco è fondamentale educare al giusto consumo, al valore economico ed etico del cibo e al suo impatto ambientale.
Da dove iniziare? Comprare solo ciò che serve scrivendo la lista della spesa, riutilizzare gli avanzi, monitorare le scadenze, non eccedere nelle quantità. E in mensa? Assaggiare cibi nuovi, chiedere le giuste porzioni ed educarsi a consumare frutta e verdura. Queste sono alcune delle indicazioni contenute in un Decalogo anti-spreco scritto dagli alunni della classe 1A e diffuso all’Istituto e alle famiglie.
Altrimenti dovremmo chiederci: siamo disposti ad accettare che quello che buttiamo dalle nostre tavole è sottratto dalla tavola di qualcun altro?
Ogni piccolo gesto conta e ridurre lo spreco alimentare è un dovere, una responsabilità verso gli altri e verso il nostro pianeta.