ROBERTO CANALI
Cronaca

Chiara, che tragedia Don Roberto agli scout: "Questa vicenda troppo grande per noi"

Oltre trecento fedeli riunitinella parrocchia del Cristo Re di Tavernola per stringersi attorno alla famiglia della ragazzina morta in campeggio. La Procura prosegue gli accertamenti su eventuali responsabilità.

di Roberto Canali

"Questa sera siamo qui in punta di piedi, si fatica a entrare in chiesa e si fatica a entrare nel dolore di questa vicenda troppo grande che ha sconvolto una famiglia e la nostra comunità. Il nostro amore non è grande come quello che vorremmo, chiediamo l’aiuto all’amore del Signore. La nostra fede non è forte come vorremmo, entriamo in punta di piedi. Ma il Signore ha una vita in più, ci parla della resurrezione e della vita eterna. Chiediamo a Maria di renderci forti in questo momento". Con queste parole don Roberto Bartesaghi ha accolto i fedeli, oltre trecento e tra di loro moltissimi scout, che ieri sera si sono voluto riunire in parrocchia per pregare per Chiara Rossetti, la giovane scout che proprio da qui era partita domenica per andare, insieme agli amici, al campo di Corteno Golgi, per quella che doveva essere la prima vacanza dopo le fatiche dell’anno scolastico e il volontariato al grest della parrocchia.

Non c’erano più posti ieri sera nella chiesa del Cristo Re di Tavernola, quartiere di Como sospeso tra la montagna e il lago, ma nessuno si è lamentato e anzi in tanti sono rimasti in piedi con gli occhi pieni di lacrime.

Tra di loro tanti amici del Gruppo Scout Agesci Como 3 di Prestino, che erano con lei in Val Camonica quel maledetto lunedì notte, tornati in fretta e furia anche loro con il cuore spezzato perché quello che è capitato a Chiara sarebbe potuto accadere anche a loro. "Perché lei – si abbracciano i ragazzi in lacrime – era così buona e si faceva sempre in quattro per gli altri. Chiara adesso è una stella nel cielo, la più bella e la più brillante".

"È andata avanti nel cammino" sussurra un altro, poi qualcuno preso per mano da mamma e papà si avvicina ai familiari di Chiara per porgere le condoglianze, in attesa dei funerali che si svolgeranno oggi in parrocchia.

Un omaggio ininterrotto quello per la giovane, iniziato ieri quando il feretro è rientrato in città, dopo il via libera da parte della Procura di Brescia che ha deciso di non disporre l’autopsia. Quasi un gesto di rispetto nei confronti di una tragedia che però andrà chiarita.

La Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo sulla morte della sedicenne scout. L’indagine, coordinata dal pm Teodoro Catananti e al momento senza indagati, punta a verificare se il dramma fosse in qualche modo evitabile, considerata la devastante ondata di maltempo in atto sull’Italia settentrionale da alcune ore al momento dei fatti, e se l’organizzazione del campo sia avvenuta nel rispetto di tutte le norme di sicurezza volte a salvaguardare l’incolumità dei partecipanti.

A rischiare un eventuale addebito di responsabilità è infatti chi ha organizzato il campo.

Chi indaga – a condurre gli accertamenti è la Finanza del soccorso alpino di Breno – ha già acquisito i bollettini meteo diramati l’altro giorno in Valcamonica, sta raccogliendo le testimonianze di chi era presente sul posto ed eseguendo gli approfondimenti tecnici.