ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Cronaca

Che carattere la squadra di Pavan ma alla fine la spunta Petrarca 10-28

Un’amarezza enorme che spegne il grande entusiasmo della città da giorni vestita di giallonero . I veneti, alla quarta finale consecutiva, conquistano con esperienza il secondo titolo in tre anni. .

Che carattere la squadra di Pavan  ma alla fine la spunta Petrarca 10-28

Che carattere la squadra di Pavan ma alla fine la spunta Petrarca 10-28

Il sogno del Viadana si ferma in finale. Nell’ultimo atto di Parma la squadra mantovana insiste sino al fischio conclusivo ma si deve inchinare al Petrarca, che alla quarta finale consecutiva conquista il secondo scudetto in tre anni. Un’amarezza enorme che zittisce il grande entusiasmo della città, da giorni vestita di giallonero e radunata in piazza Manzoni davanti al maxi schermo. Immagini di speranza mal riposti, con i veneti già prossimo all’invasione di campo quando mancano cinque minuti.

Cronaca di una sconfitta, non disfatta. Perchè Viadana è la favola di questa stagione, oltre che orgoglio lombardo nell’anno che aveva segnato l’autoretrocessione del Calvisano nelle serie minori. E il disavanzo finale, netto e doloroso, non inganni. A Parma è partita vera, con Viadana spesso palla in mano, ma mai capace soprattutto nella ripresa di pungere la retroguardia veneta. I "tutti neri" mostrano una maggiore presenza nelle fasi dinamiche, pur sbagliando moltissimo sulle rimesse e in mischia, dove i mantovani paiono avere altro peso e altra fisicità. Viadana dal canto suo si porta in vantaggio dopo due minuti con il piazzato di Martin Roger, poi deve inseguire dalla meta di Esposito al ventesimo. Una rincorsa che si fa salita, sempre più ripida, perchè Trotta raddoppia al venticinquesimo indirizzando la partita.

Viadana raccoglie una meta di punizione alla mezzora, ma si vede annullare nel finale di tempo la segnatura di Wagenpfeil. E’ l’episodio che di fatto cambia le carte in tavola alla partita, visto che a cancellare il tutto ci arriva solo il Tmo, che individua un in avanti dello stesso numero 7. Qui cambia tutto. Petrarca, che arrivava da una stagione complessa, nata malissima, congela l’ovale in fase offensiva. Viadana arriva ad un soffio dalla meta solo a metà della ripresa, prima di incassare due calci che le piegano le gambe prima della meta che chiude il match scatenando la gioia dei ’’tutti neri’’, per l’occasione vestiti di bianco. Il sogno del Viadana finisce qui, ma quanto orgoglio.

VIADANA-PETRARCA 10-28 (10-17)