MILLA PRANDELLI
Cronaca

Cade dal bagagliaio e muore. Indagato l’amico al volante

Lonato, un diciottenne dovrà rispondere di omicidio stradale in merito alla morte di Omar Khalaf. Il giovane era stato trovato sull’asfalto in gravissime condizioni con accanto un monopattino elettrico.

Cade dal bagagliaio e muore. Indagato l’amico al volante

Cade dal bagagliaio e muore. Indagato l’amico al volante

Un diciottenne residente nella zona di Lonato del Garda dovrà rispondere di omicidio stradale in merito alla morte di Omar Khalaf, deceduto in ospedale, dopo essere stato trovato in strada vivo ma privo di sensi, con accanto un monopattino elettrico, da cui, inizialmente, si pensavano fosse caduto.

I rilievi, però, hanno dimostrato che non è successo in quel modo e che si è trattato di una tragedia assurda ma non certamente voluta. Secondo la ricostruzione dei fatti Omar e alcuni amici erano seduti nel baule aperto della macchina del 18enne, intenti a chiacchierare è a festeggiare un compleanno, scambiandosi battute e risate. L’auto era posteggiata lungo una strada situata nella zona periferica di Lonato, non distante dal cimitero del paese. Erano circa le 22.30. Un’ora dopo il povero Omar è stato trovato steso in strada con accanto il suo monopattino elettrico. Sulle prime si era pensato che fosse caduto dal mezzo, forse a causa di una distrazione. Le sue condizioni parevano gravi ma non tali da metterlo in pericolo di vita. Nel giro di sette giorni, purtroppo, le sue condizioni sono peggiorate, fino alla morte, seguita al coma. La Polizia stradale ha deciso di approfondire i fatti, anche perché nella via dove è accaduta la tragedia è presente un lettore di targhe che ha fatto sospettare che fosse accaduto qualcosa di diverso, dato che sul posto era transitata la macchina di un parente di un amico di Omar, che faceva l’operaio. La vettura era rossa e solitamente in uso al diciottenne ora indagato per omicidio stradale. Gli agenti, con il coordinamento del piemme Jacopo Berardi, hanno effettuato una serie di verifiche e ricostruzioni che hanno permesso di appurare che le cose non sono andate come si credeva inizialmente. Il monopattino non centrava nulla e probabilmente Khalaf non era solo. Sono così stati sentiti i suoi amici, che dopo l’iniziale reticenza hanno spiegato che cosa è accaduto, ovvero che il proprietario dell’auto è partito, forse senza rendersi conto e ricordarsi che alcuni di loro erano seduti sul retro della vettura. Quando sono caduti Omar è rimasto a terra. È da appurare come mai nessuno si sia reso conto che non si era alzato e che avesse riportato lesioni gravi.