
Per uno avvezzo al crimine, non esiste età anagrafica per andare in pensione. È il caso di Achille Lorenzi, 74 anni, soprannominato “il maestro“, che negli intervalli andava a fare le rapine in banca. Negli anni ‘70 il suo nome era stato accostato al rapimento di Mirko Panattoni, di soli 7 anni, figlio del titolare del locale La Marianna, in Città Alta.
Se Lorenzi ha 74 anni, il complice, Sergio Cavalli di Sesto San Giovanni, ne ha 69. Sono finiti in carcere a Monza per il tentato omicidio che si era consumato a Monza la sera del 18 giugno. Il movente? Un debito non saldato da 30mila euro. Arrestato pure, Mattia Personeni, 34 anni, la vittima, coinvolto nell’inchiesta “Mai una gioia“, sullo spaccio fuori e dentro lo stadio tra gli ultras dell’Atalanta.
A portare alla luce il movente del tentato omicidio e risalire ai responsabili è stata la Squadra mobile di Monza che ieri mattina, in collaborazione con i colleghi di Bergamo, ha dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere. Oggi sono in programma gli interrogatori davanti al gip.
Le indagini hanno permesso di stabilire che il 34enne era arrivato a Monza insieme ai suoi ex complici ora nemici. A confermarlo, oltre ai tabulati telefonici, ci sarebbero i movimenti autostradali con i passaggi tracciati dal Telepass. In un casolare abbandonato, Lorenzi aveva garantito alla vittima che avrebbe trovato un borsone con dentro i soldi del debito. Denaro che l’uomo doveva al 34enne per questioni passate irrisolte, forse qualche “colpo“ non saldato e per cui tempo prima il giovane, presentandosi a casa del 74ene, aveva preteso di riscuotere, arrivando a schiaffeggiarlo di fronte alla moglie. Un affronto che il 74enne non ha tollerato e da cui avrebbe preso forma l’idea del delitto, sfumato probabilmente solo per una casualità. F.D.