
Era conosciuta come la banda delle estorsioni e ora il tribunale di Bergamo ha condannato a 11 anni il capo, Rocco Di Lorenzo, 61enne napoletano, per il quale il pm aveva invocato una condanna a 9 anni per tutti i 17 capi di imputazione. Come da richiesta dell’accusa, 7 anni di carcere per l’albanese Gazmend Prenga, ritenuto il braccio destro di Di Lorenzo. Ha patteggiato 5 anni Giovanni Cerrone, 47 anni, napoletano con casa a Zanica, considerato uno degli uomini della banda. Di Lorenzo e i suoi uomini erano accusati di aver estorto denaro e beni a imprenditori tra il 2016 e il 2017.
Secondo le contestazioni, l’organizzazione era dedita alla riscossione dei crediti con minacce e botte, dietro l’ufficialità di una società, la International Security di Gorle, che chiuse 15 giorni dopo gli arresti e per la cui attività non risultarono committenti. La Guardia di Finanza seguiva gli imputati dall’agosto 2016 e tra le parti offese ci sono padre e figlio titolari di una carrozzeria di Osio Sopra, nella quale in pochi mesi l’organizzazione si sarebbe introdotta finendo per impossessarsene "con una metodologia di tipo para-mafioso". In cinque mesi la banda avrebbe fatturato 110mila euro e a padre e figlio in due occasioni sarebbero stati presi un orologio Rolex Daytona da 7mila euro, la Renault Scenic e una catenina d’oro.