Beach volley, post al vetriolo sulla compagna: l’ex azzurra finisce sotto processo

Bergamo, Greta Cicolari accusata di molestie e atti persecutori

Marta Menegatti e Greta Cicolari

Marta Menegatti e Greta Cicolari

Bergamo, 27 settembre 2017 - Dopo l'acceso divorzio sportivo di quattro anni fa, prosegue in tribunale la battaglia legale tra la veneta Marta Menegatti e la bergamasca Greta Cicolari, ex coppia d’oro del beach volley italiano. Il giudice delle udienze preliminari, Ciro Iacomino, ha rinviato a giudizio la campionessa di beach volley Greta Circolari, il fidanzato Dimitri Lauwers e i due fratelli Alessio e Cristiano, residenti ad Azzano San Paolo. Sono accusati di atti persecutori nei confronti di Marta Menegatti, ex compagna di gioco della Cicolari, e di Daniela Gioria (un’altra pallavolista) e dell’ex ct della nazionale, Lissandro Dias Carvalho.

Il processo avrà inizio a febbraio del prossimo anno. Tutta la vicenda nasce dalla esclusione della Menegatti dalla nazionale e da una sospensione di 13 mesi che le era stata comminata dalla Fivap. Per questo fatto il Tar del Lazio aveva riconosciuto alla Cicolari 210mila euro di risarcimento. La Menegatti, assieme alla collega Gioria, e al tecnico Lissandro Dias Carvalho, aveva presentato una serie di denunce nei confronti della ex compagna, dei fratelli e del fidanzato. Le accuse riguardavano atti persecutori (stalking) e molestie ai danni di tutti e tre. Denunce contenute in un fascicolo dove sono stati trascritti anche i messaggi personali e i post di Facebook ritenuti offensivi e di polemica pubblicati sui social dai quattro indagati. A partire da un sms del dicembre 2013 di Greta a Marta, rea di non aver fatto alcunché per salvare la coppia regina: «La tua invidia non è riuscita a rovinare minimamente la mia vita. Nemmeno Babbo Natale può regalarti il talento…». Decisamente più pesanti i fratelli di Greta. Nel marzo 2014 Alessio lanciava la sua sfida su Facebook: «Gli Europei sono lì… se non fanno giocare Greta gli rendo la vita un inferno, ai dirigenti e alle giocatrici in campo…». Cristiano invece ci provava con un sms, sempre all’indirizzo di Marta: «…Ti sei comportata da infame… Ricordati che io sarò a Roma, Gstaad, Berlino e Klagenfurt…». Mentre il fidanzato Lauwers scriveva dell’allenatore: «Devi solo abbassare lo sguardo ogni volta che solo penserai al nome della famiglia Cicolari...».

Tra le fonti d’accusa pure due querele del 2014, una delle quali per la presunta l’aggressione verbale da parte di Lauwers durante la finale del campionato italiano 2015 ai danni di Gioria. Greta Cicolari e il fidanzato Dimitri Lauwers, in un’intervista dello scorso marzo, si erano detti tranquilli e si dichiaravano pronti a dare battaglia: «Avremo occasione e modo di dimostrare pubblicamente l’inconsistenza dell’accusa rivolta nei nostri confronti e, all’esito, valuteremo l’opportunità di attivare a nostra volta la giustizia sportivo-federale contro i suddetti denuncianti, nelle cui condotte possono fin d’ora ravvisarsi profili antisportivi e sleali». Battibecchi continui, parole pesanti, e ora il rinvio a giudizio. Una fine tutt’altro che sportiva per questa ex coppia d’oro del beach volley.