Azzano, investe due giovani dopo la lite: un morto

L'altro è in fin di vita. L'automobilista positivo all'acoltest. Pm chiederà la convalida dell'arresto per omicidio volontario

La vittima Luca Carissimi (21 anni) con l'amico Matteo Ferrari, rimasto ferito gravemente

La vittima Luca Carissimi (21 anni) con l'amico Matteo Ferrari, rimasto ferito gravemente

Bergamo, 5 agosto 2019 - Una notte macchiata di sangue che ha spezzato la vita a un ventenne, ridotto in fin di vita un diciottenne e fatto scattare l’arresto di un uomo di Matteo Scapin, 33 anni, operario di Cuneo, per omicidio stradale e omissione di soccorso. Ma oggi il pm chiederà la convalida per omicidio volontario.

Ad innescare la tragedia un apprezzamento non gradito a una giovane, in discoteca, al banco del bar. Lei racconta tutto al suo fidanzato, il trentatreenne. Si accende una discussione subito sedata dai buttafuori del locale. Tutti e quattro i protagonisti, frequentatori della disco, vengono allontanati. Sembra chiusa lì. Ma pare che all’esterno del Setai, di via Portico, a Orio al Serio, alle porte della città, quella lite per banali motivi abbia avuto un nuovo sussulto, violento. Al punto da trasformarsi in tragedia con l’inseguimento e lo speronamento, avvenuto alle 4 di ieri mattina ad Azzano San Paolo, al confine con Orio al Serio, della moto sulla quale viaggiavano Luca Carissimi, 21 anni, di Bergamo, e l’amico Matteo Ferrari, di 18, iscritto all’Isis Galli. Luca è morto poco dopo il ricovero, Matteo è ricoverato in condizioni disperate in terapia intensiva all’ospedale Papa Giovanni XXIII. Questa la ricostruzione al vaglio degli investigatori. 

L'ipotesi degli investigatori è che si tratti di un tamponamento volontario dopo la lite. Il dubbio del pm di turno, Raffaella Latorraca, e della polizia stradale, intervenuta sul posto con una pattuglia del distaccamento di Treviglio, è che il conducente della Mini abbia investito volontariamente lo scooter con a bordo i due ragazzi. Ipotesi che pare confermata tanto da far scattare la contestazione formale di omicidio volontario. Inoltre gli viene contestata anche la guida in stato di ebbrezza. Aveva bevuto quando si è messo al volante della sua Mini Cooper e ha investito sulla provinciale Cremasca, a un chilometro dal locale, la Vespa grigia sulla quale viaggiavano i due ragazzi. L’altra accusa è di omissione di soccorso. Dopo l’investimento la Mini si è allontanata rapidamente. 

Alla guida il trentatreenne, sul sedile del passeggero la sua fidanzata. Solo dopo aver raggiunto un’abitazione di parenti a Bergamo, il conducente della vettura ha chiamato il numero unico d’emergenza 112, spiegando di aver provocato un incidente. A quel punto la polizia stradale è andata a prelevarlo, comunicandogli cosa era successo: il trentatreenne ha accusato un malore ed è stato portato in ospedale. Sulla vicenda ci sono ancora punti da chiarire. Oltre all’aspetto della lite in discoteca per motivi futili, occorre capire come mai il lunotto della Mini fosse sfondato. Una delle ipotesi al vaglio, è che sia ‘la prova’ della discussione degenerata fuori dal locale. 

Il lunotto rotto potrebbe aver provocato l’inseguimento e poi lo speronamento della Vespa. Ma per l’esatta ricostruzione dei fatti, la procura nelle prossime ore nominerà un esperto in perizia cinematica, così come sta valutando l’ipotesi dell’autopsia