FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Bergamo, così l’Atalanta ha vinto il derby dello stadio

La società di Percassi diventa proprietaria dell’Atleti Azzurri d’Italia. Inammissibile l'offerta dell'AlbinoLeffe, che ha fatto ricorso al Tar

Lo stadio di Bergamo

Bergamo, 11 maggio 2017 - Sarà stata anche una operazione di mercato. Ma al di là dell’aspetto economico-finanziario, la vendita del vecchio Brumana da parte del Comune di Bergamo ha segnato un passaggio storico per la città. Un svolta. Perché quello stadio, denominato in tempi più moderni, Atleti Azzurri d’Italia, è un monumento, più che un arredo. Ad aggiudicarselo è stato il presidente dell’Atalanta, Antonio Percassi. Ieri alle 10, la commissione del Comune ha aperto le buste con le offerte presentate dalla società di Percassi (che per l’operazione ha costituito una srl, la società Stadio Atalanta) e dall’AlbinoLeffe, squadra che milita in Lega Pro. L’Atalanta ha vinto la gara per la vendita del Comunale con una offerta migliorativa del 10% rispetto alla base d’asta che aveva fissato il prezzo di 7 milioni e 826mila euro, secondo la perizia effettuata dalla società Avalon. Il club di Percassi alla fine ha acquistato l’impianto sborsando 8,6 milioni. È la prima volta che lo stadio in cui gioca una squadra di serie A viene venduto in questi termini.

La società nerazzurra è diventata così padrona di uno dei più antichi stadi d’Italia: venne infatti inaugurato nel 1928 con il nome di Brumana. L’Atalanta pagherà al momento della sottoscrizione del contratto, entro 90 giorni. Di fatto verserà soltanto 6 milioni e 340mila euro, perché con l’amministrazione è stato pattuito lo scomputo di 2 milioni e 260mila euro per i lavori che il club ha già realizzato nell’estate del 2015. L’offerta dell’AlbinoLeffe del presidente Gianfranco Andreoletti (offerta di cui non si conosce l’importo economico) è stata invece giudicata inammissibile a causa della capienza prevista: solo 10mila posti, mentre il Comunale ristrutturato ne prevede almeno il doppio.

Il club di Andreoletti (che potrà giocare allo stadio a titolo di affittuaria fino al giugno 2019) ha presentato anche ricorso al Tar puntando l’indice sulla modalità di cessione del bando. Un passaggio che ha convinto la commissione a escludere l’offerta. Il ricorso non ha intaccato la vendita dello stadio, anche se bisognerà attendere il pronunciamento del tribunale amministrativo. "L’offerta dell’AlbinoLeffe – ha spiegato l’assessore Francesco Valesini - è stata esclusa perché tra le regole del bando c’era quella di non porre condizioni e perché prevede un impianto di 25mila posti. Per quanto riguarda il prezzo di vendita, noi riteniamo che sia giusto. Non dimentichiamo poi che ci saranno gli oneri di urbanizzazione che abbiamo quantificato in 4 milioni. Soldi che saranno reinvestiti in opere pubbliche, in particolare di riqualificazione attorno all’impianto". A questo punto la società nerazzurra ha sei mesi di tempo per presentare il piano attuativo per la ristrutturazione, che è poi l’obiettivo che aveva spinto l’amministrazione alla vendita.