Arrestati per sequestro di persona Volevano l’incasso dello spaccio

Quattro nordafricani fermati dai carabinieri. Le vittime fecero sparire 16mila euro

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L’accusa è sequestro di persona. Lo prevedeva il piano che era stato escogitato. Quattro le persone fermate dai carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Treviglio. Uno è in carcere, le altre ai domiciliari. Si tratta di un marocchino di 42 anni con casa a Romano di Lombardia (in cella), di una connazionale e due tunisini residenti tra le province di Bergamo e Brescia. Le vittime di questa storia sono una donna e un uomo di origini marocchine di 35 anni, e 21 anni, residenti Capriate San Gervasio. I fatti risalgono tra il 15 e il 16 marzo scorsi.

All’origine un furto di 16 mila euro subito da parte degli indagati, una bella somma. I quattro finiti in manette erano convinti che a rubare il denaro (proveniente, da quanto è emerso nel corso delle indagini, da un giro di droga), fosse stata la 35enne marocchina. Per recuperarli le hanno organizzato un’imboscata. Con una scusa l’hanno attirata in un appartamento di Romano di Lombardia, affittato da un marocchino di 42 anni. Lei, però, non si è presentata sola, ma accompagnata dal 21enne connazionale. Una volta in casa, è scattata la trappola. I due sono stati legati e seviziati per quasi un giorno. I loro aguzzini non si sono risparmiarti pur di ottenere ciò che volevano, una confessione, sapere che fine avessero fatto i loro soldi. Botte, bruciature di sigaretta, tagli sulle braccia. Una serie di atti intimidatori, minacce, aggressioni fisiche che hanno messo a dura prova i due sequestrati, la loro tenuta fisica e psicologica. Il giorno successivo, approfittando del fatto che erano stati lasciati momentaneamente soli, la 35enne e il 21enne sono riusciti a slegarsi e fuggire da quell’appartamento dove erano rinchiusi. Sono scappati utilizzando il modo più classico che ricorda la storia dell’evasione, vale a dire calandosi da una finestra a tre metri d’altezza. Salvi e liberi, i due si sono rivolti ai carabinieri a cui hanno raccontato la loro storia e hanno sporto denuncia. Grazie alla loro preziosa testimonianza i militari della Compagnia di Treviglio hanno potuto ricostruire i fatti.

Le indagini, serrate, hanno permesso alle forze dell’ordine di arrestare i quattro sospettati del sequestro di persona. Il marocchino in carcere è l’affittuario dell’appartamento di Romano di Lombardia dove è avvenuto il sequestro. A quanto risulta dai racconti delle vittime, sarebbe stato quello che avrebbe infierito di più sulle vittime. La somma di denaro, invece, era sparita alla donna. I tunisini avrebbero collaborato nell’organizzare il piano. F.D.