FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Nonni in posa per far rivivere i quadri del Caravaggio

Un libro e una mostra itinerante racconteranno l’arte del pittore. Ogni scena verrà ricreata fedelmente con stoffe, arredi e oggetti d’epoca

Tutte le scene verranno immortalate in un set fotografico e poi stampate su tela

Bergamo, 27 agosto 2020 - Si sono messi in posa per far rivivere i quadri del Caravaggio. I modelli sono gli ospiti dell’Rsa "Vaglietti Corsini" di Cologno al Serio, che hanno deciso di partecipare all’iniziativa "Ombre e luci", un progetto simbolico ed educativo. Ma nella circostanza, l’occasione è diventata un vero e proprio set fotografico. In sostanza, alcuni anziani ospiti del centro, così come gli operatori e i volontari, si sono prestati riproducendo in tutto per tutto 30 opere del Caravaggio. Ad avere l’idea è stato il presidente della struttura, Maurizio Cansone, appassionato di fotografia e direttamente coinvolto nel compiere gli scatti. Ma non solo. È lo stesso Cansone che si è occupato di trovare stoffe e oggetti, abiti e arredi di scena, utili a riprodurre in maniera pedissequa i quadri del pittore bergamasco.

La maggior parte degli oggetti sono stati donati, altri acquistati e altri ancora già a disposizione, come i libri antichi dell’archivio storico della fondazione. Il progetto sta prendendo forma nell’ex ghiacciaia della cascina che ospita il centro diurno integrato. Tutti gli scatti faranno parte di un volume di circa 72 pagine: a fianco di ogni fotografia ci sarà l’immagine del quadro originale, in questo modo i lettori potranno notare la maestria nella riproduzione fedele del dipinto in ogni minimo particolare. Insieme alle fotografie, ci saranno alcuni dettagli tecnici e una frase significativa pronunciata da personalità illustri del passato, come quella di Eleanor Roosevelt – "I giovani belli sono incidenti di natura, ma gli anziani belli sono opere d’arte" – scelta per aprire il volume fotografico.  

Oltre al libro, si procederà a stampare su tela le trenta foto, nel rispetto delle dimensioni dei dipinti originali, dando vita così ad una mostra esposta negli spazi della Rsa, con il sogno di renderla però itinerante. Sarebbe questo un modo per finanziare la fondazione, che dopo la pandemia ha visto accrescere i propri bisogni. Ma perché proprio Caravaggio? La risposta è semplice. Secondo Cansone, infatti, l’arte caravaggesca "rappresenta bene l’atto di prendersi cura", poiché nei suoi dipinti al centro c’è sempre la persona, che di fatto è la mission della fondazione Vaglietti. Inoltre nei quadri del noto pittore barocco, "c’è sempre un gioco di luci con lo sfondo totalmente nero, idealmente simboli di decadimento (l’elemento oscuro), ma pure di rinascita (la zona luminosa)". I primi ospiti che si sono messi a disposizione per questo esperimento sono rimasti entusiasti dell’iniziativa e sono in molti a voler diventare protagonisti di un’opera d’arte.