"Ancora un sovrintendente aggredito in carcere Escalation violenta ai danni della Penitenziaria"

La denuncia della Cisl-Fns ricostruisce l’attacco nella prigione orobica di un detenuto “ingestibile“

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La denuncia arriva dalla Cisl-Fns: "Ennesima aggressione in carcere". A poco meno di dieci giorni dall’ultima nota in cui i sindacalisti avevano rimarcato la grave situazione operativa del reparto di Polizia penitenziaria nel carcere di Bergamo.

Il nuovo caso riguarda "l’aggressione nei confronti di un sovrintendente di Polizia penitenziaria. L’autore sembrerebbe essere un detenuto affetto da disturbi psichiatrici o comunque uno non facile da gestire". Secondo la Cisl, l’episodio sarebbe avvenuto giovedì. "Siamo in presenza di un’escalation preoccupante di situazioni critiche che vedono il loro apice in questo grave episodio che ha come vittima un poliziotto penitenziario, reo di tentare di svolgere il proprio dovere, che durante il servizio viene aggredito fisicamente riportando ferite che hanno necessitato l’invio in ospedale per accertamenti e cure", riferisce Toni Sole, segretario generale aggiunto della Fns Cisl di Bergamo.

"Le ragioni del vile gesto – continua il sindacalista — sono tutte da accertare, ma resta viva l’amarezza degli appartenenti al Corpo della Penitenziaria di Bergamo, operatori dello Stato che reclamano più che mai, con forza, la vicinanza concreta delle istituzioni. Tutta la Fns Cisl si stringe in un ideale abbraccio al collega ferito in servizio, augurandogli una pronta e rapida guarigione, per riaverlo quanto prima al nostro fianco per continuare a operare insieme per garantire la salvaguardia dello stato di diritto e della legalità nel carcere di Bergamo. Ribadiamo a tutti i colleghi che la Fns Cisl c’è e ci sarà sempre al loro fianco. Continueremo, in coerenza con i nostri ideali, a fare la nostra parte per la tutela dei diritti dei poliziotti penitenziari di Bergamo, insistendo nei confronti dell’Amministrazione penitenziaria affinché si adoperi per il benessere e la salvaguardia dei loro diritti".

F.D.