
Nel corso del 2014 i volontari dell’Ana Bergamo hanno dedicato in tutto 294mila ore di lavoro per gli altri, elargendo denaro, materiali, attrezzature e viveri per un valore complessivo di 960mila euro A destra, la Colletta alimentare ha coinvolto 840 penne nere di 161 gruppi
Bergamo, 22 marzo 2015 - Una scelta nel segno della continuità e fedeltà ai valori di sempre: l’amore per l’Italia e il Tricolore, la passione per il territorio, la dedizione alla solidarietà. La sezione di Bergamo dell’Associazione nazionale alpini, la più numerosa d’Italia, ha deciso una settimana fa, in occasione dell’assemblea annuale degli iscritti, di portare avanti nel prossimo triennio i progetti avviati tra il 2012 e il 2014. Per il presidente, Carlo Macalli, è stata una riconferma che ha una sola definizione: plebiscito. A parte pochissime defezioni, la rielezione è stata praticamente unanime. «È stata una grande soddisfazione - commenta lo stesso Macalli -. Al tempo stesso, però, l’indicazione emersa dalla nostra assise è univoca e ci carica di grandi responsabilità in un tempo di grandi trasformazioni».
Presidente, qual è lo “stato di salute” degli alpini orobici? «I numeri ci dicono che l’attaccamento dei bergamaschi alle penne nere rimane forte. È un affetto che ha radici storiche e non solo. Rimaniamo al primo posto in Italia, anche se con una lieve perdita di iscritti rispetto al 2013. Ho detto in assemblea, e ripeto, che dobbiamo interrogarci sui motivi per mettere in campo azioni idonee a contrastarne gli effetti».
E’ preoccupato? «Non eccessivamente. Trovo, però, che si debba intensificare l’impegno per coinvolgere nell’associazione coloro che, più o meno giovani, hanno prestato servizio nelle truppe alpine ma non si sono mai iscritti all’Ana o non hanno rinnovato la tessera. Non dobbiamo demordere in questa attività di riavvicinamento».
Il bilancio parla di un impegno sempre intenso, non solo a livello locale. «È uno stile che fa parte del nostro codice genetico. I bergamaschi, e non solo loro, lo sanno e per questo ci vogliono bene. Le adunate sezionali, in questo senso, rappresentano sempre un momento di grande festa e condivisione. Ricordo, fra l’altro, che a metà settembre si terrà quella orobica a Trescore Balneario e a metà ottobre avremo invece il raduno del secondo Raggruppamento di Busto Arsizio».
E i giovani? «Sono una componente insostituibile, non solo dal punto di vista associativo. Ricordo, in questo senso, la nostra presenza nelle scuole con il Tricolore, per portare la testimonianza degli alpini ed educare i ragazzi all’amore per la Patria. Ogni anno, in tutta la provincia, ne raggiungiamo circa 9mila. Poi c’è l’iniziativa di “Avvicinamento alla montagna” che proponiamo agli studenti delle IV e V classi superiori. Gli istruttori del reggimento li accolgono nella caserma di San Candido dove si effettuano arrampicate in palestra di roccia, si apprendono nozioni di meteorologia e pronto soccorso e si parla di protezione civile».
Che rimane il fiore all’occhiello. «Nel 2014 abbiamo acquistato, ed è il terzo prototipo operativo nel nostro Paese, la stazione semovente Guardian. Un’apparecchiatura all’avanguardia dotata di telecamere termiche, ad alta definizione e ad infrarossi, oltre che di un drone, per interventi in situazioni di emergenza. Sono sforzi che moltiplichiamo per accrescere le nostre capacità d’intervento e di operatività a favore della collettività».