
Un momento della manifestazione di Milano contro la violenza sulle donne
Bergamo – Proprio nei giorni in cui, a livello nazionale, tutta l’attenzione è riposta alle politiche di contrasto ai comportamenti violenti nei confronti dell’universo femminile - ieri si celebrava la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne - arriva dalla Bergamasca la notizia di un’aggressione ai danni di una ragazza di 14 anni, avvenuta martedì mattina in un parco pubblico di un Comune della provincia orobica.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, una ragazzina stava attraversando l’area verde, diretta a scuola. All’improvviso è stata avvicinata da un suo coetaneo che l’ha aggredita e ha tentato di violentarla. Il ragazzo, che vive in condizioni di fragilità, avrebbe compiuto un approccio di natura sessuale, tentando di avere un rapporto con la studentessa, senza però riuscire a portare a termine il suo intento anche per la reazione della giovane. Quest’ultima, dopo essersi allontanata, ha raggiunto la scuola e ha confidato ad alcuni insegnanti l’episodio di cui era stata vittima poco prima.
Subito è scattato l’allarme e la 14enne è stata visitata dai medici del pronto soccorso dell’ospedale. I familiari della 14enne, dopo essere venuti a conoscenza dell’accaduto, hanno sporto denuncia ai carabinieri, che hanno aperto un’indagine per violenza sessuale. Il giovanissimo presunto autore è stato identificato dai militari dell’Arma coordinati dalla Procura per i minorenni di Brescia, competente per territorio. Sulla vicenda, in ragione della delicatezza e soprattutto dell’età dei ragazzi coinvolti, vittima e presunto autore, entrambi minorenni e appena adolescenti, vige il più stretto riserbo. Tanto che non è stato possibile sapere se nei confronti del presunto aggressore siano stati emessi provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria, come non si conoscono nei dettagli le condizioni di salute della ragazzina, comprensibilmente sotto choc. Così come è profondamente turbato chi ha raccolto le sue confidenze dopo i fatti, facendo scattare l’allarme.
Le indagini devono ancora fare piena luce sulle circostanze denunciate. Gli inquirenti stanno cercando di trovare riscontri, ricostruire la dinamica dei fatti e prendere eventuali decisioni nei confronti del ragazzino che proprio per la sua giovane età potrebbe non aver compreso completamente la gravità del suo comportamento.
Sicuramente dopo l’indignazione generale montata con l’assassinio di Giulia Cecchettin quest’ultima aggressione ha destato ancora più scalpore, anche perché l’episodio è avvenuto in una piccola comunità dove il rischio che l’identità dei protagonisti venga in qualche modo svelata è molto alta. Sarà compito degli inquirenti, insieme alle forze dell’ordine, fare piena luce sui fatti e accertare le eventuali responsabilità penali, garantendo la tutela dei due protagonisti entrambi minorenni.