A Bergamo la ricetta contro il caro energia è la settimana corta

Il consiglio d’istituto del Vittorio Emanuele II ha già deliberato "l’adattamento in 5 giorni"

Nella speranza che il Covid non rialzi la testa, nelle scuole bergamasche ci si prepara a fare i conti con il caro energia. L’idea di una settima corta non è da escludere, cioè togliendo il sabato dalle lezioni, non è da escludere. Lapensa così il Consiglio d’Istituto del Vittorio Emanuele II di Bergamo che ha già deliberato "l’adattamento in 5 giorni dell ’orario didattico". "Una decisione - spiega la dirigente scolastica Patrizia Giaveri - finalizzata ad ottimizzare i consumi di energia elettrica e gas da riscaldamento. In questo modo anche le relazioni familiari possono avvantaggiarsi di una migliore qualità del tempo -famiglia grazie al weekend completo". La decisione del Consiglio d’Istituto del Vittorio Emanuele II, però, rischia di finire davanti al Tar della Lombardia. Il Codacons, contrario a qualsiasi riduzione delle ore di insegnamento come misura per fronteggiare il caro bollette, ha deciso di scendere in campo a sostegno delle famiglie che, a causa di tale decisione, subiranno danni e disagi. L’associazione dei consumatori ha proposto ai genitori degli studenti che frequentano l’istituto, di impugnare la decisione proponendo, attraverso il Codacons, ricorso collettivo al Tar della lombardia. "La riduzione dell’orario scolastico, se da un lato non apporta alcun contributo sul fronte dell’emergenza energia, dall’altro provoca un duplice danno, creando disagi alle famiglie e comprimendo il diritto all’istruzione riconosciuto dalla Costituzione. Non è certo riducendo i servizi ai cittadini che si risolve il problema delle bollette". M.A.