
5G (foto di repertorio)
Bergamo, 25 giugno 2020 . «Sono diciannove le antenne con tecnologia 5G installate a Bergamo. Si tratta però di impianti non ancora attivi e per precisa scelta della società proprietaria, che sta aspettando la fine della sperimentazione e soprattutto l’inizio delle trasmissioni sulle frequenze del 5G da parte delle pay tv". A dirlo è l’assessore all’Innovazione, Giacomo Angeloni, che aggiunge: "Altre quattro invece sono già attive in seguito alla trasformazione di impianti già esistenti". Bergamo insomma è pronta per diventare, quando le normative lo permetteranno, una delle città connesse con la nuova tecnologia. Il Comune, da parte sua, non ha nessuna preclusione nei confronti del 5G. Posizione diametralmente opposta a quella di altri Comuni della Lombardia, i cui sindaci hanno addirittura emesso ordinanze che vietano l’installazione di impianti 5G per pericoli connessi alla salute.
Della quinta generazione di telefonia mobile si è parlato molto in questo periodo, anche per il suo presunto legame con il contagio da Covid-19. Anche per questo ieri “Bergamo smart city”, società in house del Comune di Bergamo presieduta proprio dall’assessore Angeloni, ha organizzato una tavola rotonda con medici e dirigenti d’azienda intitolata “5G vantaggi e falsi miti”. "Noi non vediamo l’ora di poter stipulare accordi con le compagnie per offrire servizi ai cittadini – spiega Angeloni –, crediamo si tratti di una grande opportunità anche per gli enti pubblici oltre che per i cittadini e le aziende. In giro però ci sono troppo fake news o teorie con nessuna evidenza scientifica. Per questo è giusto parlarne e confrontarsi e soprattuto è doveroso informare i cittadini". La posizione favorevole del Comune di Bergamo, che recentemente ha abrogato il proprio regolamento per l’installazione dei ripetitori radiomobili, si base anche sulle garanzie delle normativa attuale. "La legge pone un limite di emissioni di 6 volt/metro, nettamente inferiore al resto d’Europa – aggiunge Angeloni –, siamo tutelati dal punto di vista sanitario. Senza scordarsi che ogni autorizzazione deve essere supportata dall’assenso di Arpal e Ats".