Svetlana Balica, un mistero lungo 37 giorni: il cadavere della donna non si trova

Gli investigatori: Pontiggia ha fatto tutto da solo. Ma il giallo resta

Nicola Pontiggia (Orlandi)

Nicola Pontiggia (Orlandi)

Cosio Valtellino (Sondrio), 9 dicembre 2017 - Trentesette giorni dalla morte di Nicola Pontiggia, trovato senza vita nel tardo pomeriggio del 2 novembre accanto al suo camion nel piazzale della ditta Castelli di Morbegno. Trentasette giorni da quando è stato lanciato il primo allarme: Svetlana, sua moglie, 44enne moldava da 15 anni residente a Cosio Valtellino, è scomparsa nel nulla, il suo telefono cellulare è spento da due giorni, nessuno l’ha più vista. Trentasette giorni di ricerche, prima di una donna viva che si pensava potesse essersi allontanata volontariamente, poi di un cadavere, quel cadavere che le telecamere della stessa ditta Castelli riprendono mentre Nicola Pontiggia lo trascina all’interno del capannone. Trentasette giorni di angosce, misteri, domande, tante domande. Il corpo di Svetlana non si trova, gli inquirenti sono convinti che il marito, dopo averla uccisa, probabilmente già la sera del 31 ottobre, si sia disfatto del cadavere in appena 13 minuti quella mattina del 2 novembre.

Tra le 6.51 e le 7.04 Nicola, dopo aver bruciato qualcosa, forse i documenti della moglie, esce dalla ditta. Un lasso di tempo che i carabinieri del Comando provinciale di Sondrio e la Procura ritengono sufficiente per nascondere il corpo della 44enne. Ma, se così fosse, come avrebbe fatto il 55enne cosiese in soli 13 minuti a nascondere tanto bene il corpo da non permetterne il ritrovamento nemmeno dopo ricerche serrate, con decine e decine di uomini, e unità cinofile, impegnate a setacciare l’area attorno alla ditta? Ha fatto tutto da solo? O qualcuno lo ha aiutato? Un’ipotesi, quest’ultima, che attualmente gli inquirenti non prendono in considerazione. Nicola Pontiggia avrebbe fatto tutto da solo, dall’omicidio all’occultamento del cadavere. Possibile, invece, che qualcuno sappia qualcosa di più di questa intricata vicenda. Basti pensare che il 3 novembre i familiari di Nicola già parlavano di un omicidio-suicidio, quando nessuno, nemmeno gli investigatori, ancora pensavano ad una così tragica ipotesi.