Omicidio di Garlasco, incontro tra periti per analizzare la camminata di Stasi: "Impossibile che non sporcasse le scarpe di sangue"

I periti ricostruiscono i passi dell'unico indiziato, ai tempi fidanzato di Chiara Poggi. Poi, ci sarà il deposito dei risultati

Alberto Stasi

Alberto Stasi

Bologna, 22 settembre 2014 - Le indagini sul delitto di Garlasco si spostano in Emilia.  E' durato circa due ore, all'Universita' di Bologna, l'incontro tra i periti nominati dalla Corte d'Assise d'appello di Milano, che lo scorso aprile ha riaperto il caso del delitto di Garlasco, e i consulenti di accusa, difesa e parte civile. Gli esperti si sono incontrati per analizzare, prima del deposito, gli esiti dell'esperimento virtuale con cui e' stata riprodotta di nuovo la cosiddetta camminata di Alberto Stasi, imputato per l'omicidio di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007. L'incontro, che si è tenuto al Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali di viale Risorgimento, e' preliminare al deposito dei risultati dei nuovi accertamenti chiesti dai giudici milanesi. 

L'IMPRONTA E LE SCARPE - Gli inquirenti hanno identificato la marca, il modello e il numero (il 42) delle scarpe che disseminarono le impronte insanguinate di suole a pallini in più ambienti del villino di Garlasco dove venne trucidata Chiara Poggi. Sull’argomento Alberto Stasi, fidanzato di Chiara e unico indagato, aveva fatto segnare, all’epoca, un punto “pesante” a suo favore. A Stasi erano state sequestrate sei paia di scarpe, nessuna con una suola di quel tipo. Nel suo computer i carabinieri avevano rintracciato una foto, scattata a Londra durante un soggiorno di studio nel luglio del 2007, in cui indossava scarpe mai ritrovate. Erano vecchie, era stata la spiegazione, le ho buttate mentre ero a Londra. Una versione suffragata anche dai messaggi scambiati con Chiara. I carabinieri avevano cercato a lungo quelle scarpe. Erano stati perlustrati i campi nelle vicinanze del villino dei Poggi, era stato scandagliato un canaletto che scorre alle spalle dell’abitazione. Nulla. Da quella immagine gli investigatori erano risaliti al modello delle scarpe portate da Alberto: le suole non avevano né tasselli né pallini. Un risultato importante per lo studente bocconiano. Allora, quale tipo di scarpe avevano lasciato le orme insanguinate? E chi le portava? Le indagini si erano arenate. 

L'INCONTRO TRA I PERITI - Erano estremamente basse le possibilità che Alberto Stasi non si sporcasse le scarpe con il sangue della vittima, cosparso nella villetta, teatro del delitto di Chiara Poggi. Sono queste le prime indiscrezioni che filtrano dall’incontro in corso all’Università di Bologna tra i periti della Corte d’Appello di Milano e i consulenti di accusa, difesa e parte civile, impegnati nell’esperimento virtuale sulla camminata dell’ex studente bocconiano. Sarebbe di circa una su un milione la possibilità che non si sporcasse di sangue le scarpe sui due gradini delle scale e sull’area antistante alle scale stesse.