Omicidio di Garlasco, dopo 7 anni un'impronta rilancia il giallo

I periti ricostruiscono i passi dell'unico indiziato Alberto Stasi, ai tempi fidanzato di Chiara Poggi di Gabriele Moroni

Alberto Stasi

Alberto Stasi

Garlasco (Pavia), 22 settembre 2014 - E' stata una nuova, forte pennellata di giallo. Gli inquirenti hanno identificato la marca, il modello e il numero (il 42) delle scarpe che disseminarono le impronte insanguinate di suole a pallini in più ambienti del villino di Garlasco dove venne trucidata Chiara Poggi. Sull’argomento Alberto Stasi, fidanzato di Chiara e unico indagato, aveva fatto segnare, all’epoca, un punto “pesante” a suo favore. A Stasi erano state sequestrate sei paia di scarpe, nessuna con una suola di quel tipo. Nel suo computer i carabinieri avevano rintracciato una foto, scattata a Londra durante un soggiorno di studio nel luglio del 2007, in cui indossava scarpe mai ritrovate. Erano vecchie, era stata la spiegazione, le ho buttate mentre ero a Londra. Una versione suffragata anche dai messaggi scambiati con Chiara. I carabinieri avevano cercato a lungo quelle scarpe. Erano stati perlustrati i campi nelle vicinanze del villino dei Poggi, era stato scandagliato un canaletto che scorre alle spalle dell’abitazione. Nulla.

Da quella immagine gli investigatori erano risaliti al modello delle scarpe portate da Alberto: le suole non avevano né tasselli né pallini. Un risultato importante per lo studente bocconiano. Allora, quale tipo di scarpe avevano lasciato le orme insanguinate? E chi le portava? Le indagini si erano arenate. Dalla banca dati mondiale delle calzature erano uscite solo le indicazioni di due marche, poco diffuse in Italia. I dattiloscopisti dell’Arma si erano concentrati sulla misura. Alcune tracce erano nitide, in particolare quelle lasciate dall’assassino tra la porta e il mobiletto del bagno. Eppure, era stata la conclusione del Ris, «non è possibile determinare la taglia del paio di scarpe che ebbe a procurare le impronte repertate». Cosa può essere cambiato in sette anni? Quella di oggi sarà una giornata importante. A Bologna si incontreranno i periti nominati dalla prima Corte d’Assise d’appello di Milano, i consulenti della Procura generale, della difesa di Stasi, della parte civile. Sarà discusso l’esito della ricostruzione virtuale della camminata di Alberto Stasi sulla scena del delitto, eseguita al Dipartimento di ingegneria civile, chimica, ambientale e del materiali dell’ateneo petroniano. Una ricostruzione che i periti hanno esteso ai primi due gradini della scala dove si trovava il corpo di Chiara. Entrambi imbrattati di sangue, erano stati scesi e risaliti da Stasi.