Pavia, folla di vip al San Matteo

L'associazione Adricesta è riuscita a raccogliere 60mila euro che hanno permesso di finanziare l’acquisto degli arredi per le cinque camere sterili dell’Unità trapianto

Alessandro Preziosi in  oncoematologia pediatrica del San Matteo con Paolo Maldini

Alessandro Preziosi in oncoematologia pediatrica del San Matteo con Paolo Maldini

Pavia, 29 novembre 2016 - Porta il nome di Cesare Maldini una delle cinque camerette di isolamento dedicate ai bambini malati di leucemia che ieri mattina sono state inaugurate nel reparto di Oncoematologia pediatrica del San Matteo. Per il taglio del nastro sono arrivati nel più grande centro trapianti lombardo, il secondo in Italia, il capitano del Milan e della Nazionale di calcio Paolo Maldini con la moglie Adriana e Alessandro Preziosi, il Filippo Brunelleschi della fiction tv dedicata ai Medici, i comici di Colorado, lo chef Filippo La Mantia e il giornalista Giordano Bruno Guerri. Ospiti d’eccezione, ma soprattutto testimonial di Adricesta (associazione donazione ricerca italiana cellule staminali trapianto e assistenza) presieduta da Carla Panzino, che da 13 anni va in aiuto dei bambini che si trovano nelle camere sterili in cui trascorrono mesi e mesi lontani dalla famiglia.

È anche grazie a loro se Adricesta è riuscita a raccogliere 60mila euro che hanno permesso di finanziare l’acquisto degli arredi per le cinque camere sterili dell’Unità trapianto di Pavia, la cui completa ristrutturazione, al quarto piano del padiglione della Clinica pediatrica è stata ultimata nel giugno scorso. Bagno privato, frigorifero personale, smart tv, collegamento wi–fi, queste camere sono state pensate per rendere meno gravosa la permanenza in isolamento. «Purtroppo mediamente – ha spiegato il dottor Marco Zecca, primario dell’Oncoematologia pediatrica –, solo un bambino su 10 ha la disponibilità all’interno della famiglia di un donatore compatibile. Quindi la maggior parte dei trapianti viene effettuato da un donatore alternativo che può essere selezionato attraverso la banca oppure essere un familiare parzialmente compatibile, o dalle cellule staminali».  Uno dei punti di forza della struttura è proprio la possibilità di effettuare trapianti impiegando come donatore uno dei due genitori, pur essendo compatibile solo al 50% con i propri figli. Solo al San Matteo riescono a superare le barriere della compatibilità tissutaria consentendo di proporre il trapianto a tutti i pazienti che ne abbiano necessità. Ma le infezioni sono tra le complicanze più temibili. L’Unità di trapianto di cellule staminali emopoietiche dell’Oncoematologia pediatrica di Pavia ha iniziato la sua attività nel 1986 sotto la guida di Giuseppe Roberto Burgio. Da allora sono state effettuate oltre 1700 procedure di trapianto. Attualmente vengono effettuati circa 50 trapianti all’anno