Falsa testimonianza: due anni e mezzo al maresciallo che indagò sul delitto di Garlasco

Francesco Marchetto secondo le accuse, testimoniando il falso nel processo di primo grado ad Alberto Stasi per il delitto di Chiara Poggi, influenzò la decisione di assolvere l'imputato

Francesco Marchetto (Torres)

Francesco Marchetto (Torres)

Pavia, 23 settembre 2016 - L'ex comandante della stazione dei carabinieri di Garlasco, Francesco Marchetto, è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione per falsa testimonianza. La decisione è stata presa nel primo pomeriggio dal giudice del tribunale di Pavia. Questa mattina il pubblico ministero durante la sua requisitoria aveva chiesto la condanna a tre anni di reclusione. Marchetto è stato condannato anche a versare ai coniugi Poggi, parti civili al procedimento, una provvisionale da 10mila euro.

La vicenda che ha portato all'incriminazione di Marchetto si contestualizza nel processo ad Alberto Stasi per l'omicidio di Chiara Poggi. Marchetto infatti era alla sbarra perché secondo le accuse, testimoniando il falso nel processo di primo grado davanti al gup di Vigevano sulle ragioni per le quali non aveva sequestrato la bicicletta nera da donna nella disponibilità di Alberto Stasi, dicendo cioè di non aver provveduto in quanto la descrizione non corrispondeva a quella fornita dalla testimone oculare, sottolineando di aver presenziato alla sua deposizione, influenzò l'esito del processo. Stasi era stato assolto, risultato cancellato poi dalla Cassazione, che aveva chiesto il ripetersi del processo che condusse, il 12 dicembre 2015, alla condanna a sedici anni di reclusione per Alberto Stasi.