Pedemontana si ferma, a casa gli operai dei cantieri

A ore la firma dell'accordo sui licenziamenti: una settantina senza lavoro

La nuova autostrada

La nuova autostrada

Monza, 23 febbraio 2016 - Il cantiere di Pedemontana si è fermato: non ci sono più soldi ed è finito anche il lavoro. A giorni sarà firmato l’accordo che chiude la procedura di licenziamento. Gli operai che hanno lavorato alla costruzione della tratta B1 dell’autostrada fra Lomazzo e Lentate per conto di Nuova Briantea, il raggruppamento di imprese guidato dal colosso Strabag, perderanno il posto. Sono una settantina. "L’azienda pochi giorni prima di Natale ha aperto la procedura di riduzione del personale per fine cantiere", spiega Fabrizio Cavalli della Fillea Cgil, che segue la vertenza con i colleghi Salvatore Della Rocca della Filca Cisl e Gabriele Battocchi della Feneal UIl. "Ci sono stati vari incontri per capire lo stato dell’opera e di certezze non ce ne sono, perché il grosso dilemma riguarda la prosecuzione dei lavori sul lotto B2", continua il sindacalista del settore edili della Cgil. Si tratta di trovare 580 milioni di euro (questo è il costo stimato) per 9,5 chilometri da Lentate sul Seveso allo svincolo di Cesano Maderno: "Un’area caratterizzata da diverse criticità - si legge sul sito di Pedemontana - dovute alla presenza di un edificato molto fitto a ridosso del sedime stradale e di tre attraversamenti ferroviario".

Tra Lentate e Cesano Maderno l’autostrada si sovrappone invece all’unico corridoio disponibile, la superstrada Milano-Meda, ma il percorso deve tenere conto di una variabile pericolosa: il rischio diossina, poiché il tracciato passa proprio sopra i terreni contaminati. Anche il piano di caratterizzazione imposto dal Cipe, che dovrebbe determinare rischi e correttivi nel caso di un rimescolamento del terreno e degli eventuali veleni ancora nascosti sottoterra, è fermo. E dopo i primi 580 milioni, ammesso di riuscire a trovarli, bisognerà reperirne altri per le altre tratte brianzole, la C e la D. Complessivamente 3 miliardi da trovare per costruire 45 chilometri di strade e gallerie in Brianza. "I soldi non arrivano. Il lotto B1 è stato anticipato da Strabag, ma sulla tratta B2 non sono ancora previsti stanziamenti e l’azienda non può rischiare di non essere pagata". Un’incertezza ricaduta pesantemente sulle spalle dei lavoratori. "Erano 68, ma 4 o 5 hanno trovato un’altra collocazione in questi mesi. L’accordo sul licenziamento sarà firmato a giorni. Non sarà una fuoriuscita immediata perché si cono ancora alcune opere da completare, anche se Apl ha chiesto di bloccare alcuni interventi". Sul caso interverranno anche le segreterie regionali, che chiederanno un incontro a Palazzo Lombardia ."Vorremmo capire cosa succede. Maroni è quello che si è speso di più, dichiarando ovunque che Pedemontana sarebbe stata completata tutta", conclude il sindacalista. La preoccupazione che respirano gli operai dei cantieri rimbalza anche sul personale degli uffici di Apl, dove la scorsa settimana si è svolta un’assemblea.