Limbiate vince la guerra del canone: Enel Sole pagherà l’affitto del suolo

Il passaggio dei cavi frutterà al Comune 50mila euro

Il sottosuolo è un bene prezioso

Il sottosuolo è un bene prezioso

Limbiate (Monza e Brianza), 25 agosto 2015 - Il passaggio di tubi, cavi e condotte nel sottosuolo si paga, e anche caro: così i comuni possono trovare una nuova strada per risanare i malandati bilanci.

 E' un'ordinanza che potrebbe avere effetti straordinari sul bilancio comunale di Limbiate ma non solo, quella emessa a fine luglio dal Consiglio di Stato. Per il momento, al Comune di Limbiate è stato dato il via libera per incassare subito poco più di 50mila euro, di questi tempi assai preziosi, ma poi anche la concreta possibilità di incassare somme ancora più cospicue anche per gli anni futuri, grazie ai cosiddetti "canoni non ricognitori".

È un’ordinanza che fa scuola quella pronunciata il 16 luglio scorso dal Consiglio di Stato su una vicenda che vede di fronte Enel Sole Spa da una parte e San Marco Spa, società di riscossione, e Comune di Limbiate dall’altra.

In ballo c’è la legittimità del Regolamento comunale per l’applicazione del canone patrimoniale non ricognitorio (sostanzialmente una sorta di affitto per l’uso del sottosuolo comunale in cui scorrono le reti di servizi), approvato dal Consiglio comunale il 29 maggio 2012.

È quello a cui fece riferimento la società San Marco per presentare ad Enel una bolletta da 50.466 euro, che la società elettrica contestò con un ricorso al Tar.

Il 26 novembre 2014, con sentenza depositata il 22 gennaio di quest’anno, il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia, aveva accolto il ricorso di Enel Sole, annullando il regolamento approvato dal Consiglio comunale.

Ma Comune e società di riscossione hanno fatto ricorso e il Consiglio di Stato ha disposto la sospensione della sentenza impugnata. Pertanto resta valida la maxi-cartella recapitata ad Enel Sole, così come quelle inviate sulla base dello stesso regolamento anche alle altre società proprietarie di reti sotterranee che transitano nel territorio di Limbiate. Per capire la portata del pronunciamento del Consiglio di Stato basti pensare che il vicino Comune di Garbagnate, ha fatto riferimento proprio a questa ordinanza per mettere a bilancio l’incasso di ben 800mila euro proprio per i canoni dovuti da chi utilizza il sottosuolo per far passare tubi e cavi.

Ordinanze analoghe sono state emesse nello stesso giorno anche per altri due comuni brianzoli, Nova Milanese e Ornago.

"Una bella sorpresa, che porterà una boccata d’ossigeno alle casse del Comune di Limbiate", ha commentato il sindaco Raffaele De Luca.

"Dalle nostre prime verifiche, l’applicazione di questa sentenza porterà ad un incasso tra i 700 e gli 800mila euro all’anno, almeno per i primi tre anni di applicazione della legge sui canoni non ricognitori, che siamo stati tra i primi ad introdurre. Si tratta di un bel tesoretto che lasceremo in eredità l’anno prossimo all’Amministrazione che verrà dopo di noi".