Fusione Alcatel-Nokia, timori fra i mille lavoratori

I sindacati temono l'ennesima riorganizzazione

La sede Alcatel di Vimercate è la più grande d'Italia

La sede Alcatel di Vimercate è la più grande d'Italia

Vimercate (Monza Brianza), 15 aprile 2015 - Grande preoccupazione a Vimercate per la fusione, annunciata oggi, tra Alcatel Lucent e la finlandese Nokia.

Un’operazione da 15,6 miliardi che farà nascere un nuovo gigante mondiale della telefonia mobile ma che tiene sulle spine i 1000 dipendenti, ricercatori e impiegati, che lavorano nel nuovo quartier generale di Alcatel Lucent Italia Vimercate, visitato a novembre dal premier Matteo Renzi.

I sindacati vogliono capire cosa ne sarà della presenza di Alcatel Lucent in Italia, dopo che ha raggiunto il minimo storico di occupazione: solo 1460 persone.

"Quando Alcatel acquisì l’allora Telettra di Vimercate e l’Italtel i dipendenti erano 15.000.

Di riorganizzazione in riorganizzazione si è arrivati a questa situazione", ricorda Gigi Redaelli, segretario generale della Fim Brianza.

Umberto Cignoli, rappresentante della Fiom della rsu Alcatel Lucent e Angela Mondellini, capo della Fiom Brianza, oggi sono a Roma per un incontro sindacale.

"Le notizie sono frammentarie, ma bastano a farci alzare il livello di allarme visti i precedenti", fanno sapere.

E’ di 9 anni fa la fusione tra la francese Alcatel e l’americana Lucent. L’ultimo piano di ristrutturazione è costato 520 posti di lavoro in Italia tra cessioni di attività e ricollocamenti.

Il mese scorso l’azienda ha annunciato il licenziamento di 43 persone. I sindacati di Fiom, Fim e Uilm stavano trattando al ministero dell’economia per scongiurare altri tagli: oggi si ritrovano con la notizia che entro la metà del 2016 Alcatel Lucent si chiamerà Nokia.